RIPARTIAMO... DALLA STAZIONE!

Sono reduce da una sortita all’antica stazione di Porto Santa Venere. Nulla lascia intravvedere la vitalità di una volta, il vissuto di quanti (i primi abitanti del borgo) vi ha dedicato una vita di lavoro.
Essa è ormai ridotta in uno stato pietoso, nonostante sia ormai inserita nel pieno centro urbano. Il grande primo piano è disabitato, i locali del bar alla mercè quotidiana di vandali, il giardino con la sua vasca è pieno di erbacce e rifiuti, lo spiazzale dinanzi alla stazione una vuota area di sosta. Oggi la stazione è in uno stato squallido e nell’assoluta mancanza di edifici utili alla collettività il degrado è ancorpiù indegno.
Che tristezza vedere tutte le nostre stazioni dismesse, come se fossero tante scatole vuote. Non sarà più possibile vedere berretti rossi dei capistazione presenti ad ogni passaggio del treno ma è imprescindibile, per il nostro futuro, riprogettarne un utilizzo sociale.
Adoperarsi in qualche modo, ognuno di noi, affinchè la Provincia di Vibo, così come il comune, si adoperino a stipulare un vero e proprio Accordo Quadro con RFI Infrastrutture, RFI Movimento, Metropolis e Trenitalia Calabria per la riqualificazione di aree ed edifici dismessi dalla attività ferroviaria delle stazioni poste lungo la costa, dovrà essere un vero impegno politico. Potremmo partire proprio dalla stazione di Vibo Marina e dalla sua storia.
Sono ormai tantissimi i comuni che hanno stipulato comodati d’uso gratuiti, o contratti di affitto simbolico, per l’utilizzo delle aree ed immobili dimessi, non solo per fermare il degrado ma per rivitalizzare questi ambienti rendendoli funzionali alle esigenze dei cittadini e dei viaggiatori realizzandovi parcheggi, sale d’incontro, uffici per informazione turistica, sede di associazioni del volontariato, sedi di centri civili, biblioteche, ecc..
E’ possibile rintracciare sul web il Premio Sodalitas Social Award che, a partire dal 2003 premia quei comuni o privati che sinergicamente realizzano interventi sociali, ed il riuso delle stazioni dismesse rientra negli interventi premiabili. Mentre date un’occhiata al pdf relativo al 2003 (in cui sono citate stazioni recuperate con successo ed in maniera originalissima), aggiungiungiamo che la Finanziaria 2008, all’Art.2 comma 342 e 343 ha a tali scopi istituito un Fondo, presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di qualche milione di euro per il recupero delle stazioni ferroviarie dismesse. Si potrebbe avanzare con forza questa proposta all'interno del Piano Strategico Comunale, se quanti vi stanno lavorando sopra sono disposti, come professano, a praticare percorsi partecipati, bandendo gli storici, ma ormai da superare, pregiudizi "sottocollinari".
Basterebbe concordare un programma di recupero delle stazioni ferroviarie dismesse che preveda un innovativo uso dei locali per le associazioni di carattere sociale e del volontariato. Magari anche come futura sede Municipale, visto che ormai le biglietterie sono informatizzate, e centralizzato è il controllo del traffico!
L’attuale degrado va in qualche maniera fermato e la ferrovia costiera, ancora efficiente e insostituibile mezzo di trasporto per studenti, lavoratori e turisti, può contribuire anche allo sviluppo del turismo nelle zone costiere, oltre che esaltare l’attività delle associazioni presenti ed attive.
Anche questo uso consentirebbe di incentivare l’uso del treno, proponendo un nuovo tipo di turismo, "il turismo curioso", inteso come disponibilità a muoversi e viaggiare animati dal desiderio della ricerca e della continua scoperta: dell'ambiente naturale, della realtà sociale passata e presente, della storia, dell'arte, del dialetto e delle tradizioni popolari.
Accoglieremo con favore chiunque voglia lavorare con noi su questa idea!

2 Maggio 2008
Aggiungo che su Vibomarina.eu l'argomento è tutt'ora in discussione, anche se a livello operativo non si riesce a "quagliare" nulla

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