SALVIAMO TUTTI INSIEME IL VEGA II

Il VEGA II è ormai in disarmo ed il suo conseguente destino è quello di essere completamente distrutto a breve.
Ovviamente non possiamo permettere che ciò accada perchè quel motopeschereccio rappresenta al meglio la tradizione peschereccia della nostra comunità.
Costruito nell'immediato dopoguerra, esattamente nel 1947, nel Cantiere Nautico CELATTO di Castellammare di Stabia, ha una lunghezza superiore ai 20 metri e largo quasi 5. Da quanto si rileva dalla Licenza rinnovata nel 1997, è sempre stato adibito alla pesca costiera locale.
Sopra quella originalissima ed inimitabile "macchina da pesca", con la guida esperta di Giorgio Canduci, si sono "forgiati" diverse generazioni di pescatori, sia appartenti alla stessa famiglia che ad altre, che negli anni seguenti, quasi per gemmazione, hanno avviato ulteriori attività peschereccie.
E' necessario adoperarsi al più presto per il suo salvataggio!
L'imbarcazione in legno, ormai priva di manutenzione, non può più stare in acqua; tra l'altro antiche rotture del fasciame provocano il lento ma costante afflusso d'acqua nel suo scafo.
Gli attuali proprietari, disponibili al suo salvataggio, hanno espresso il desiderio di donarlo al costituendo Polo Museale della Civiltà del Mare; il motopesca andrebbe così ad arricchire il patrimonio barchereccio del Polo, rendendolo così unico nel Meridione d'Italia.
Del problema del suo salvataggio ce ne stiamo occupando in pochi ed in maniera isolata, e questo ad oggi non ci ha consentito di far alcun passo avanti! Ed allora impegnamoci responsabilmente un pò tutti e superiamo insieme questa fase disastrosa di stallo!
Quali sono gli ostacoli al suo salvataggio?
Uno solo... anzi due! L'ostacolo principale è "decidere" il sito in cui collocarlo al più presto.
L'unica possibilità è quella di collocarlo nell'area esterna della Tonnara di Bivona. Quantunque si siano ricercate altre soluzioni non vi sono alternative di collocazione; ma ciò va a vantaggio di tutti! All'esterno della Tonnara difatti si era già immaginata l'esposizione di due imbarcazioni utilizzate per la pesca del Tonno, in un percorso didattico protetto dalle intemperie e dai vandali, realizzando così un'area fruibile da tutti, cittadini e visitatori, piccoli e grandi, per 365 giorni all'anno. Aggiungendovi anche il VEGA II, si realizzerebbe così una originale ed efficace area di valorizzazione delle storiche imbarcazioni della nostra comunità, e con esse della nostra cultura marinara!
Purtroppo però la decisione di destinare quell'area a tale scopo non è ancora stata definita con chiarezza dall'Amministrazione Comunale. I tempi però non giocano a nostro favore, sia perchè l'imbarcazione rischia di affondare nel porto, sia perchè gli stessi barconi dei tonnaroti, oggi solo "parcheggiati" all'esterno della Tonnara, rischiano di rovinarsi definitivamente.
Quindi il primo ostacolo da superare è "l'indecisione" amministrativa.

Il secondo ostacolo sarà quello di organizzare il trasferimento del VEGA II a Bivona.
Sia che si scelga la via del mare o quella stradale, per effettuarne il trasporto sarà necessario reperire fondi utili per affrontarne la spesa.
Rispetto a ciò lanciamo un appello a tutti, imprenditori o singoli cittadini, disposti ad investire sulla storia, sulla cultura e sul futuro del nostro paese!

Contattateci in ogni modo ed al più presto!
Alleghiamo all'appello una piccola scheda sul VEGA II... utile da mostrare a quanti intendete sensibilizzare e coinvolgere nell'iniziativa.
FORZA! FIDIAMOCI DI NOI E DIAMOCI CONCRETAMENTE UNA MANO!

Commenti

calabrisella ha detto…
vorrei contribuire anch'io per quel che posso a salvare il Vega II. Ma come?
State organizzando una colletta per permetterne il trasporto? e in che modo si può fare una donazione?
Una volta trasportata almeno provvisoriamente deve essere coperta dalle intemperie con un telo, e poi richiesto un restauro dopo la sua registrazione come bene storico e culturale presso il Ministero dei Beni Culturali, dunque soggetto a vincolo e protezione ed anche passibile di finanziamenti per la conservazione.
EOS ha detto…
GRAZIE. Nei prossimi giorni cercheremo di attivare un postpay. Qualche contatto l'abbiamo avuto per il trasporto, così come abbiamo verificato le procedure per classificarlo come "bene di valore demoantropologico"; per prima cosa occorre una relazione/perizia da un antropologo: chiederemo la disponibilità a V. Teti. Poi occorre presentare il tutto (relaz. e documenti) alla Soprintendenza di CS.
Per intanto ti saremo grati per quanto potrai fare nel divulgare l'iniziativa, anche sul web!
calabrisella ha detto…
ciao, ho visto con piacere che hai attivato un servizio di donazione, purtroppo funziona solo per chi possiede una carta di credito o una prepagata. Spero che riuscirete a raccogliere abbastanza soldi per pagare il trasporto. Dal canto mio ho cercato di dare visibilità all'annuncio anche sul mio sito.
In attesa di ricevere buone notizie ti auguro buona giornata.

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