IN MEMORIA DELLA MEMORIA DEL MARE

Vederli lavorare, stamattina, nella piccola area verde del nostro borgo portuale è stato come essere dinanzi ad una fattiva operatività, che noi stentiamo a realizzare: erano cittadini di Ercolano che installavano un simbolico monumento ai loro conterranei morti tragicamente dinanzi al nostro porto.
Domattina verrà solennemente inaugurato. Un blocco di pietra lavica con una data e quattro nomi. Nomi di pescatori ai quali il 29 gennaio del 1974 una petroliera recise la vita. Quella operosità metteva in rilevo la più forte contraddizione della nostra comunità: seppur secolare borgo marittimo, con una tradizione peschereccia consolidata, il gruppo dei nostri pescatori, a ben pensarci, è quasi un corpo estraneo, isolato rispetto al resto.
Quando si parla del porto le loro necessità vengono ascolate per ultime; il costruendo mercato ittico comunale è destinato ad infoltire l'elenco delle opere incompiute (nonostante sarebbe utile a sottrarli dal monopolio dell'unico grossista); le loro esperienze ed i loro sogni, le loro difficoltà e bisogni si "bloccano" tra il primo ed il terzo (ce ne sono solo 4 ormai) pino mediterraneo della Pineta: è difficile vederli parlare con altri che non lì e che non siano pescatori!



L'unico vissuto di rilevanza sociale è la festa del paese: le loro barche annualmente si gonfiano d'orgoglio ed amici durante la processione a mare; la bellezza dei loro fuochi artificiali rimane impressa per un anno nei racconti dei turisti e degli emigranti.
Questo accade nonostante sia ad oggi il solo gruppo sociale che sia riuscito ad integrare extracomunitari, che trovano un lavoro legale solo sulle loro barche.
Ma tutto si ferma alle loro imbarcazioni colorate, ormeggiate tra il molo verde ed il rosso, pronte a ripartire ad ogni alba.
A pensarci bene quella festa della penultima domenica d'agosto è quasi la sola riconciliazione con le comunità di operai, commercianti, imprenditori, professori e professionisti... che per il resto dell'anno sembra smettere volutamente di accorgersi di loro. E loro volutamente smettono di accorgersi d'altro che non sia la loro barca, la loro cooperativa o la loro casa.
E' vita dura la loro, come lo è la nostra... ma così separata non potrà che essere peggiore.
Domattina le autorità ricorderanno Cozzolino Giovanni e Gerardo, Formisano Luigi, Scognamiglio Antonio, pescatori del Mediterraneo, nati ad Ercolano e morti a Vibo Marina, le campane intoneranno i loro nomi e dinanzi ad un picchetto d'onore verrà inaugurato il monumento. Speriamo sia un evento contaminante, sia una scintilla d'operosità: punto di partenza, utile a riconsiderare il ruolo dei nostri pescatori, a far emergere le tante loro qualità; l'occasione... per riscoprire un mondo, una cultura!
Uomini del mare, che ci hanno lasciato tonnare che non riusciamo a restaurare, barche che non riusciamo a salvare, tradizioni che non riusciamo a valorizzare, economie che non riusciamo a "liberare" ed a far decollare.
Speriamo che si comprenda - loro e noi - che senza di essi la nostra memoria è sparente e la nostra città monca, il nostro futuro improbabile, ed il mare... solo una liquida e tragica balneazione.

Commenti

calabrisella ha detto…
grazie. Per un breve scorcio di Porto Santa Venere. Per l'emozione di un gesto solenne come questo. Per l'opportunità di conoscere la nostra storia locale. Per la voce della nostra reporter nonchè amica portosantavenerota.
Un atto importante questa commemorazione per restituire dignità ed importanza al lavoro principale della nostra comunità.

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