"Quante divisioni ha il Papa?"

Quando gli fu detto che il Santo Padre condannava le sue azioni, Stalin chiese sarcasticamente: -Il Papa! Quante divisioni ha?-
Portando all'estremo la sua concezione di "realpolitik", egli riteneva che il potere si trovava non nella forza morale, ma soltanto nella forza materiale.
Non sappiamo se i Signori della politica vibonese siano a conoscenza della frase di Stalin, ma sicuramente molte volte avranno riproposto la domanda in questi termini : - Quanto pesa politicamente Vibo Marina? Quanti consiglieri ha?-
La lucida analisi contenuta nell'articolo pubblicato da Roberto su "ViboMarina.eu" a proposito di lista civica sottende una certezza: finché non riusciremo ad avere un peso politico, fino a quando non saremo in grado di entrare nei meccanismi decisionali, nessuno si curerà dei nostri problemi, saremo come il Papa, un'autorità spirituale i cui messaggi raramente vengono recepiti dai potenti della Terra.
Qualcuno obietterà che, in passato, ci sono stati consiliature nelle quali é stata presente una nutrita schiera di rappresentanti delle "Marinate", senza tuttavia riuscire ad incidere in minima misura sui problemi di fondo che affliggono il territorio: ambiente, sviluppo economico e sociale, sicurezza, infrastrutture. I politologi parlano, in questi casi, di rappresentanza senza rappresentatività. Non basta, cioé, riuscire a mandare in seno al Consiglio Comunale un numero quanto più elevato di rappresentanti, ma occorre anche che essi siano "rappresentativi", riescano ad essere portatori di istanze largamente sentite dalla cittadinanza che li ha eletti e non siano semplici rappresentanti di sé stessi e dei loro interessi o pedine dei partiti politici.
Per fare questo, sono anch'io dell'avviso che, in attesa di positivi sviluppi della proposta di legge per l'istituzione del nuovo Comune, occorra costituire una lista civica di Porto Santa Venere in cui, al fine di assicurare la "rappresentatività", i candidati, sia alla carica di sindaco che di consigliere, vengano scelti dalla cittadinanza attraverso l'istituto delle "elezioni primarie", vero momento di democrazia partecipata. Solo in questo modo ci potrà essere finalmente la possibilità che i candidati, anziché essere espressione delle segreterie partitiche in base al loro peso elettorale, siano scelti in base al loro valore ed ai loro meriti ( impegno, bagaglio culturale, rettitudine morale, assenza di conflitti d'interesse, indipendenza dai partiti).
Si formerà, in tal modo, una lista di "spiriti liberi" che, si spera, possano avere sufficienti chances di venire eletti per poi formare un compatto gruppo consiliare in grado di orientare le scelte politiche ed economiche in senso favorevole al nostro territorio.
E' un progetto fattibile. Per chiosare richiamando l'incipit, é un progetto di "realpolitik".

Commenti

Anonimo ha detto…
In verità,l'idea della lista civica non mi convince ancora del tutto....
EOS ha detto…
Quello che convince della proposta è il metodo e gli esiti.
Il metodo di avviare tra di noi quelle che oggi sono meglio note come "primarie" (mai in realtà realizzate da nessun partito) mi sembra un'ottima cosa. Autocandidarsi a sindaco o consigliere, accettando gli esiti mai scontati dell'essere scelti dai cittatini, è una efficace prassi democratica. E' necessario però trovare il modo di "disarmare" quanti hanno "usato" sino ad oggi familismi e clientele. E su questo alcune strategie possono essere attuate.
Gli esiti saranno altrettanto interessanti: finalmente si concrettizza una sorta di "conta" di quanti credono nella liberazione della nostra comunità dal gioco dei "capibastone" e quanti invece ne sono "alleati".
Una lista di PortoSantavenere potrebbe essere l'occazione per riscontrare la maturità dei nostri anziani e dei nostri giovani: e di questo riscontro ne abbiamo urgente bisogno!

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