L'EROSIONE RIMOSSA... AL PARI DELLE RESPONSABILITA'.

Uno dei nodi più dolenti del governo del nostro territorio è senz'altro quello legato agli interventi che si realizzano "sul giardino del mare", per parafrasare uno slogan tanto caro ai monteleonesi.
Si progettano e realizzano a suon di contanti "lungomari", "pennelli", "barriere" e riqualificazioni pensando più al giardino che al mare... scontrandosi immancabilmente con l'assoluto rapporto con i luoghi, l'assoluta superficialità metodologica, l'assoluta sottovalutazione delle problematiche legate alle "relazioni" dell’intera costa con il movimento delle correnti marine.
Eppure l'approccio a tali problemi in questi anni è radicalmente mutato. Qualche decennio fa, le barriere venivano costruite basandosi solo su modelli matematici, ad esempio direzione del vento e dell’onda più distruttiva (mareggiata). Poi si passò ai modelli fisici in 2D; oggi si lavora in 3D (vedi le esperienze del Politecnico di Bari, dove si è costituito il LIC - laboratorio di ingegneria delle coste italiano - uno dei pochi in Europa che lavora in 3D).
Il modello 3D ricostruisce in scala i tratti di costa in cui realizzare gli interventi: per esempio sono stati ricostruiti 900 metri di litorale di Marina di Massa, compresi pontile e strada litoranea, riproducendo poi l’evento di una mareggiata tramite generatori posti a fine vasca.
Lo studio del comportamento del modello serve per migliorare la opere di difesa che in quel tratto sono abbondanti.
Da noi lo studio delle correnti è fermo al “modello matematico cartaceo”, e le correnti che si conoscono bene sono solo... quelle partitiche.
Il risultato è ben evidente, paradossale ed inquetante.
Di esempi recenti se ne possono citare a iosa, basti pensare alla sabbia ed all'acqua di mare che una sola mareggiata stagionale, la prima e finora unica, ha depositato su via Emilia e sul Lungomare dei Bidoni (depositi costieri).
Si costruisce ancora vicino al mare dimenticandone l’esistenza, così, tra una dimenticanza e l’altra, si rimuove quotidianamente il grande problema dell’erosione costiera.
Una dimostrazione di ciò è quanto è oggi visibile nella Piazza (?) Capannina, oggetto due anni fa del primo lotto di lungomare.
Gli esiti di quell’intervento sono emblematicamente riassunti dalle foto che pubblichiamo oggi.


Piazza transennata per PERICOLO DI CROLLO;

mare che lambisce e SCAVA pericolosamente sotto l'asfalto,

spiaggia scomparsa DEFINITIVAMENTE con una sola mareggiata.

E siamo solo all'inizio...
la voragine sotto l'asfalto si allarga quotidianamente e gli stessi piloni di cemento armato stanno irrimediabilmente sgranandosi, lasciando a bella vista ferri e rugine.
Se pensiamo che gli stessi progettisti di quell'intervento a breve realizzeranno il Piano Regolatore del Porto, esprimeranno pareri sulle opere strutturali per la sua messa in sicurezza ed ancor più, realizzerano tra breve il tratto di lungomare più soggetto alle mareggiate, quello posto nei pressi di Villa Gagliardi... c'è poco da stare allegri e tranquilli.
Sinceramente... sappiamo che nessuno pagherà per il crollo imminente di Piazza Capannina, però sincerarsi che ciò non ricapi altrove... è dovere di tutti!

Commenti

Anonimo ha detto…
In un territorio abbandonato a se stesso e che nessuno , sostanzialmente ,ama queste cose rientrano nella norma !!??
Qualcuno ha mai visto cantieri sul territorio dove vengano osservate le più elementari norme di sicurezza ? mai!!
se non si inizia da lì come puoi sperare che l'opera possa venir su con la regola dell'arte ?
qualcuno ha mai visto la polizia municipale o altre aggirarsi per i reconditi meandri enon , alla ricerca di abusi perpetrati ad oltranza dai soliti "tamarri" che proliferano ,purtroppo ,dove l'amministrazione latita .
Io nonne ho mai incontrati !
Eppure sono uno che vive il territorio e, soprattutto , sono uno che si indigna di fronte all'insolenza ed all'incuria dell'amministrazione !!
Amministrazione che ha il dovere di creare le condizioni di benessere e di convivenza per tutti i cittadini .
Ma ,ahimè, mi convinco sempre di più che forse noi siamo "figli di un Dio minore " e quindi non possiamo mirare all'eccellenza dell'esistenza.......

GO!!!
EOS ha detto…
Dobbiamo solo sforzarci ad unire le forze, tappandoci le orecchie come nell'Odissea, per riuscire a fare un viaggio insieme senza cadere nella trappola delle sirene!

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