280 OPERAI A DIFESA DELLA DEMOCRAZIA E DELLA COSTITUZIONE!
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In quel clima intimidatorio non deve essere stato facile, per molti operai di Vibo Marina, decidere di parteciparvi, eppure quegli operai "dai polmoni di cemento" vi parteciparono in massa...
"per la quasi totalità - 280 su 282 - l'8 luglio corrente hanno preso parte allo sciopero nazionale di protesta contro la rinascita del fascismo e contro l'eccidio di cittadini inermi nelle piazze italiane".
Perchè il parlamentare interroga il Governo?
Perchè tre giorni dopo quello sciopero, l'11 luglio 1960, la direzione dello stabilimento aveva notificato ai propri dipendenti una pesante diffida, che definisce la partecipazione allo sciopero generale una "infrazione agli obblighi derivanti dal contratto collettivo da annotare per eventuali future sanzioni nella cartella personale".
A difesa di quei lavoratori il parlamentare richiede "ai ministri interrogati di intervenire perché la direzione dello stabilimento Calci e Cementi di Segni di Vibo Valentia si decida al rispetto delle norme costituzionali ed in conseguenza ritiri le illegittime, quanto livide ed odiose diffide padronali, inviate l'11 luglio1960", anche perchè quei lavoratori calabresi erano da considerare autori di una "dignitosa e civile azione in difesa della Democrazia e della Costituzione!"
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