VIBO VALENTIA: ECCO LA RELAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA SULL' ASL 8!
La sorprendente Relazione l’abbiamo trovata per caso, pubblicata sul sito web della Casa della Legalità; l'abbiamo letta non a caso e... ne siamo rimasti feriti!
La riteniamo meritevole del più ampio risalto e diffusione, percui decidiamo di seguirne l’esempio informativo, convinti che l’impegno etico e civile non prevarrà mai nella nostra terra se non si riuscirà a coniugarlo al valore positivo del "sapere" e del "dire"... anche se il sapere ed il dire potrebbero ferire mortalmente.
Cosa emerge dalla Relazione finale della Guardia di Finanza in esito all'indagine nei confronti della Asl 8 di Vibo?
Ecco in sintesi i rilievi estratti del Rapporto delle Fiamme Gialle (indagine condotta nel periodo o1/01/2003 - 01/01/2006):
(1) presenza di esponenti della criminalità organizzata tra il personale dipendente di ditte aggiudicatrici di appalti;
(2) diffuso ricorso per gli appalti di forniture di beni e servizi alla trattativa privata e alla trattativa privata diretta, istituto che implica la partecipazione di una sola ditta invitata dall'amministrazione;
(3) frazionamento di numerosi appalti di forniture di beni e servizi, con importi risultati sotto il limite previsto per la richiesta della certificazione antimafia e sotto soglia comunitaria;
(4) ricorso, in alcuni casi, a rinnovi e proroghe di contratti in elusione degli obblighi di gara e dell'obbligo di produrre la prevista certificazione antimafia, in luogo dell'autocertificazione prodotta;
(5) rinnovo del contratto di appalto del servizio mensa in contrasto con l'art. 23 della legge 18 aprile 2008 n. 62, che imponeva l'indizione alla scadenza, avvenuta nel caso del contratto in questione in data 21 luglio 2005, di una nuova gara;
(6) esecuzione di lavori di ristrutturazione in economia ripartiti in più lotti, disattendendo gli obblighi della normativa che vieta di assegnare a trattativa privata, in tempi successivi, lotti appartenenti alla medesima opera;
(7) inclusione di alcuni lavori nella categoria lavori in economia, per i quali non appaiono esistere i presupposti di cui all'art. 88 del DPR 554/1999;
(8) inottemperanza alle disposizioni sul cottimo circa il numero minimo delle imprese invitate
(9) aggiudicazione di appalti a rotazione tra numero limitato di imprese, tali da far ritenere che tra le stesse potesse esistere un possibile accordo sottostante;
(10) condotta di dirigenti che, come emerso anche da atti redatti da organi investigativi e giudiziari ed acquisiti per l'esame, hanno favorito l'aggiudicazione di taluni appalti a ditte riconducibili direttamente o indirettamente ad esponenti di spicco della Criminalità Organizzata locale;
(11) assunzione di personale da parte dell'ASL tramite società privata di lavoro interinale, senza che risultassero stabili criteri di selezione, peraltro con conseguente aggravio di costi. A tutto ciò fa riscontro la conseguente massima discrezionalità nella scelta del personale non solo da parte della società somministratrice, ma anche del soggetto pubblico committente;
(12) mancanza di criteri di individuazione e di selezione del personale da assumere in esecuzione di un progetto regionale;
(13) presenza di dipendenti dell'ASL assunti a tempo determinato e indeterminato, di cui alcuni appartenenti alle cosce criminali locali, altri con procedimenti penali anche in corso;
(14) assegnazione di consulenze non sempre rispondenti alla normativa, né adeguatamente motivate;
(15) fruizione generalizzata di prestazioni sanitarie convenzionate in regime di esenzione apparsa anomala.
La Relazione è stata consegnata nel maggio 2007 alla Commissione Antimafia percui è facile ipotizzare che da qualche anno sia a conoscenza di politici ed amministratori che in qualche modo si stanno occupando di "risanare" la sanità calabrese; ovviamente da oggi sarà a conoscenza anche dai cittadini vibonesi e non, che quotidianamente fruiscono dei “complessi” servizi socio-sanitari locali, carichi di aspettative positive… non foss’altro che per i bisogni legati alla loro precaria salute!
link:
www.casadellalegalita.org
www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/
La riteniamo meritevole del più ampio risalto e diffusione, percui decidiamo di seguirne l’esempio informativo, convinti che l’impegno etico e civile non prevarrà mai nella nostra terra se non si riuscirà a coniugarlo al valore positivo del "sapere" e del "dire"... anche se il sapere ed il dire potrebbero ferire mortalmente.
Cosa emerge dalla Relazione finale della Guardia di Finanza in esito all'indagine nei confronti della Asl 8 di Vibo?
Ecco in sintesi i rilievi estratti del Rapporto delle Fiamme Gialle (indagine condotta nel periodo o1/01/2003 - 01/01/2006):
(1) presenza di esponenti della criminalità organizzata tra il personale dipendente di ditte aggiudicatrici di appalti;
(2) diffuso ricorso per gli appalti di forniture di beni e servizi alla trattativa privata e alla trattativa privata diretta, istituto che implica la partecipazione di una sola ditta invitata dall'amministrazione;
(3) frazionamento di numerosi appalti di forniture di beni e servizi, con importi risultati sotto il limite previsto per la richiesta della certificazione antimafia e sotto soglia comunitaria;
(4) ricorso, in alcuni casi, a rinnovi e proroghe di contratti in elusione degli obblighi di gara e dell'obbligo di produrre la prevista certificazione antimafia, in luogo dell'autocertificazione prodotta;
(5) rinnovo del contratto di appalto del servizio mensa in contrasto con l'art. 23 della legge 18 aprile 2008 n. 62, che imponeva l'indizione alla scadenza, avvenuta nel caso del contratto in questione in data 21 luglio 2005, di una nuova gara;
(6) esecuzione di lavori di ristrutturazione in economia ripartiti in più lotti, disattendendo gli obblighi della normativa che vieta di assegnare a trattativa privata, in tempi successivi, lotti appartenenti alla medesima opera;
(7) inclusione di alcuni lavori nella categoria lavori in economia, per i quali non appaiono esistere i presupposti di cui all'art. 88 del DPR 554/1999;
(8) inottemperanza alle disposizioni sul cottimo circa il numero minimo delle imprese invitate
(9) aggiudicazione di appalti a rotazione tra numero limitato di imprese, tali da far ritenere che tra le stesse potesse esistere un possibile accordo sottostante;
(10) condotta di dirigenti che, come emerso anche da atti redatti da organi investigativi e giudiziari ed acquisiti per l'esame, hanno favorito l'aggiudicazione di taluni appalti a ditte riconducibili direttamente o indirettamente ad esponenti di spicco della Criminalità Organizzata locale;
(11) assunzione di personale da parte dell'ASL tramite società privata di lavoro interinale, senza che risultassero stabili criteri di selezione, peraltro con conseguente aggravio di costi. A tutto ciò fa riscontro la conseguente massima discrezionalità nella scelta del personale non solo da parte della società somministratrice, ma anche del soggetto pubblico committente;
(12) mancanza di criteri di individuazione e di selezione del personale da assumere in esecuzione di un progetto regionale;
(13) presenza di dipendenti dell'ASL assunti a tempo determinato e indeterminato, di cui alcuni appartenenti alle cosce criminali locali, altri con procedimenti penali anche in corso;
(14) assegnazione di consulenze non sempre rispondenti alla normativa, né adeguatamente motivate;
(15) fruizione generalizzata di prestazioni sanitarie convenzionate in regime di esenzione apparsa anomala.
La Relazione è stata consegnata nel maggio 2007 alla Commissione Antimafia percui è facile ipotizzare che da qualche anno sia a conoscenza di politici ed amministratori che in qualche modo si stanno occupando di "risanare" la sanità calabrese; ovviamente da oggi sarà a conoscenza anche dai cittadini vibonesi e non, che quotidianamente fruiscono dei “complessi” servizi socio-sanitari locali, carichi di aspettative positive… non foss’altro che per i bisogni legati alla loro precaria salute!
link:
www.casadellalegalita.org
www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/
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