L'ARMA LETALE DEL COMPENDIO PENNELLO: LA SDEMANIALIZZAZIONE RIMOSSA STRUMENTALMENTE!

Immaginiamo che nei prossimi mesi, quelli più caldi solo elettoralmente, si ritornerà a parlare del "COMPENDIO PENNELLO" e della soluzione - prevista in virtù dell'applicazione della procedura fissata della Finanziaria del 2007, che apriva la strada ad un Protocollo d'Intesa tra Comune e Agenzia del Demanio - per la sua definitiva (?) sdemanializzazione.
Se ne parlò molto dal 2005 fino al 3 luglio 2006 (vedi alluvione), poi il silenzio.
Il 2010 sarà l'anno delle Elezioni Comunali e l'argomento, a detta dei più informati ed esperti del conteggio preventivo dei voti, verrà nuovamente rispolverato, e questa volta il suo peso elettorale sarà ancor più forte: far intravvedere la soluzione non mancherà di richiamare agli ordini quanti si sono sparsi e spersi nei sogni di un nuovo comune costiero. Dunque il problema Pennello sarà ancora una volta usato strumentalmente, ma questa volta sarà anche un "l'Arma Letale" contro gli autonomisti e la loro velleità di creare una lista civica unitaria!
Da cosa comprendiamo che dell'annoso problema Pennello ne farà solo un uso strumentale?
Semplice! Chi voleva trovarne una soluzione efficace, all'indomani dell'alluvione, avrebbe inserito la sdemanializzazione del Pennello tra i temi obbligati della "messa in sicurezza" e tra le "opportunità" decisionali proprie del Commissario all'Emergenza Alluvione Vibo, unitamente alla delocalizzazione delle imprese e gli interventi sulle aree a rischio!
Alla luce del "dovere istituzionale" di riorganizzare l'area insediativa, unitamente alla complessiva delocalizzazione delle aziende pericolose e delle aree a rischio esondazione (nelle quali ricade lo stesso compendio Pennello), i competenti uffici statali e demaniali - sollecitando il Commissario Governativo e sollecitati dai Soggetti Attuatori, avrebbero avuto un ulteriore stimolo a risolvere definitivamente la storica e spinosa vicenda. Tra l'altro inserendola in un "piano di recupero ordinativo, con regole di destinazione e d'uso a prevalenza pubblica, si sarebbe potuto rendere ancor più efficace la messa in sicurezza, rendendone evidenti ed obbligatorie le necessità (sicurezza sul fronte mare e dal reticolo idrografico), evitando tra l'altro il disastro amministrativo legato all'area ex-Gaslini!
Ma ciò non è avvenuto, anzi, illogici e frammentati interventi non mancheranno di evidenziare a breve tutto il loro rischioso carico: assisitiamo difatti allibiti all'argamento/cementificazione di argini ed alvei dei torrenti, che lambiscono le pareti delle case abusive, etc. Perchè?
Nonostante gli ampi poteri di cui gode un delegato governativo o un soggetto attuatore, la "sdemanializzazione" è stata trascurata d'essere inserita nell' ambito più efficace d'intervento... restando in capo alle silenziose quanto fallibili prerogative dell'Amministrazione Comunale nonostante il contrario avrebbe potuto essere più efficace, nei tempi, nei modi e nelle forme. Che tale percorso "emergenziale" sarebbe stato praticabile lo si desume da un emblematico episodio. Nel gennaio scorso il Commissario Delegato all’Emergenza, nel predisporre gli interventi di messa in sicurezza dell’ex Deposito delle Ferrovie della Calabria di Vibo, ha previsto ed attuato la sdemanializzazione del sito di via Protettì (dal demanio regionale verso il Comune di Vibo) solo in cambio... di un'altra area (presso mercati generali) da destinare alle Ferrovie della Calabria. Sollecitata dunque dalla necessità della messa in sicurezza una efficace quanto silenziosa sdemanializzazione è avvenuta! Se cio è stato possibile per Vibo, con i poteri ed i fondi dell’intervento del commissario delegato, altrettanto sarebbe stato possibile - sempre con i poteri ed i fondi del Commissario delegato dal Governo - praticarlo nella marina, nell'insicura... di più, nella storicamente più flaggellata ed insicura, area del Pennello!

Sarebbe grave scoprire che - a 3 anni dall'alluvione, prendendosi gioco dei rischi dovuti dalla natura sismica del suolo, del grave rischio idraulico, e dell'elevato degrado igienico-sanitario ed edilizio - si poteva fare di più... e si presenterà uno straccio di soluzione solo per accontentare tutti (chi ne ha diritto e chi no) solo per giocarsi "l'arma letale" alle prossime elezioni! Dall'alluvione ad oggi l'amministrazione comunale ha inspiegabilmente ignorato l'insicurezza del territorio costiero, come dimostrano gli improbabili permessi a costruire nelle zone inibite dalla ragione e dal Piano Versace, ieri come oggi sigillate dalla magistratura inquirente!
Sarebbe grave scoprire che si sia scelto "scientificamente" di non inserire la sdemanializzazione del Pennello tra le priorità di una efficace "messa in sicurezza" (e per ciò stesso tra le più efficaci e garantiste prerogative ed azioni del Commissario all'Emergenza)... solo per rinnovarne il solito ed inconcludente uso elettoralistico. Perciò vedremo... chi avrà il coraggio di fregiarsene per primo, quali modi, regole, tempi e costi ha previsto ... ma in maniera così parcellizzata e svuotata da ogni contesto, ci aspettiamo comunque una fregatura per tutti!

Documenti:
Inseriamo un minimo di documentazione storico-legislativa legata alla
Sdemanializzazione del Compendio Pennello:


Legge
del 23 Marzo 1973 (Murmura)


Proposta
di Legge On.le Bevilacqua 13° Legislatura


Proposta
di Legge On.le Napoli 14° Legislatura


Proposta
di Legge On.le Napoli 16° Legislatura


Proposta
di Legge On.le Laratta 16° Legislatura




foto
estratte da:

http://www.legambientesila.org/rubrique.php3?id_rubrique=31


Infine, visto che da noi gli uomini continuano a non pensare, ed in attesa che si cominci a farlo, vi linkiamo un video che dimostra come oggi sia possibile far pensare tutti ... anche dei "mattoncini"... e che la vera novità sta nel mettere le cose insieme:


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