AUMENTA A DISMISURA... QUELLO DI CUI NON SI PARLA!

Era il 9 luglio quando sui quotidiani locali (vedi articolo di CalabriaOra) venne pubblicata la notizia del sequestro di un capannone di una nota azienda metallurgica locale, posto nell'area Industriale di Portosalvo.
Un capannone enorme, di quasi 20.000 metri quadri, nel cui interno venne posizionata forse una delle più grandi macchine industriali per la piegatura di grosse lamiere.

L'azione di accertamento vigili urbani precedette di qualche giorno i primi sequestri operati dalla magistratura nell'ambito dell'inchiesta "Alluvione-bis".

Lo stabilimento metallurgico, che già occupava 30.000 metri quadri, è posto in una area "particolare": a ridosso dell'argine sud del Torrente S. Anna, nonchè a confine di un’area ad elevato pregio ambientale, con piante d'ulivo secolari sottoposte a tutela, con specifico decreto ministeriale.
Se ad un primo calcolo matematico includiamo dunque l'area del capannone realizzato, quella industriale oggi occupata risulta dunque molto più estesa del 2006, quasi raddoppiata.
Se a tale maggiore estensione vi aggiungiamo quella derivante da un inatteso taglio di decine di alberi d’ulivo limitrofe per realizzare una nuova area di stoccaggio di materiale ferroso … costatiamo dunque che l’area industriale è oggi molto più estesa del 2006.
Non entriamo nel merito della singola vicenda, ovvero se il capannone sia stato costruito senza o in difformità a quanto autorizzato o se fosse consentito o meno il taglio degli ulivi.
Il problema è più generale e non è di poco conto, perché tale episodio dimostra – al pari di altri casi più eclatanti – come nessuno abbia avviato, dal 2006 ad oggi, un serio ed operativo confronto sul "come" ed il "quando" governare un territorio a rischio.
Un territorio con un alto tasso di insediamenti produttivi e perciò stesso dove era necessario coniugare gli immediati "bisogni" d’impresa (a cui interessa far immediatamente fronte al mercato) con i più immediati e necessari interventi di “messa in sicurezza” e di tutela ambientale!
Ci si è voltati da un’altra parte, facendo finta che il problema non sia esistito - o non esista più - lasciando tutti a barcamenarsi alla meno peggio, magari a discapito di tutti, utilizzando a tal fine amicizie e conoscenze.
A tutti sarebbe convenuto attuare presto un efficace e coordinato Piano di Messa in Sicurezza, con priorità scandite cronologicamente! Non si può escludere che se ciò fosse avvenuto molte aziende avrebbero potuto cofinanziare parte degli interventi previsti a ridosso delle loro aree (piuttosto che compilare moduli d’indennizzo come fosse un guadagno extra!).
Fatto sta che ad oggi nessuno ha un "piano del fare e come"... anche perchè l'unico che esiste (quello Versace) è da tutti rinnegato!

Il risultato è tanto paradossale da far divenire normale costatare che ad oggi non solo è rimasto identico il numero delle attività insediate a ridosso del S. Anna (dai villaggi alle aziende metallurgiche), ma è evidentemente chiaro l'incremento delle aree insediative... anche in quelle aree ancora considerate a rischio grave nella vigente perimetrazione del PAI!
Se a tale evidenza affianchiamo l'amara costatazione che ancora nessun intervento è stato realizzato sul S. Anna, affermare che il problema della messa in sicurezza è ancor più grave del 2006... è dire veramente poco!
A questo punto è lecito chiedersi: perchè di tutto ciò non si parla?

Commenti

Anonimo ha detto…
Dal sito della Regione: Metanizzazione, in arrivo dalla Regione 23 milioni di euro per Comuni calabresi


23 milioni di euro arrivano dalla Regione per la metanizzazione di 19 Comuni della Calabria. Il dipartimento Attività Produttive ha impegnato la somma necessaria per il cofinanziamento degli interventi previsti dall'Apq Energia. Si potrà così dare concretamente avvio ai lavori per la realizzazione del sistema di trasporto e distribuzione del gas metano in circa 20 centri della regione. Si tratta dei Comuni di Acquappesa, Albidona, Alessandria del Carretto Cetraro, Bagaladi, Bova, Bova Marina, Castroregio, Cardeto, Condofuri, Melito di Porto Salvo, Montebello Ionico, Palizzi, Plataci, Roghudi, San Lorenzo, San Lorenzo Bellizzi e Verbicaro. Per i Comuni di Cirò Marina, Crucoli e Melissa, invece, gli interventi riguarderanno la realizzazione degli estendimenti della rete di distribuzione del gas metano.

Oops! Non manca qualcosa???
Anonimo ha detto…
Cosa centra la Metanizzazione, con il disccorso fatto.
EOS ha detto…
Ha usato il commento per darne notizia! Logico! Tale area infatti consente a chiunque di inserire contenuti senza autenticazione.
Lo ringraziamo dunque, perchè ci informa che nell'elenco dei futuri comuni "metanizzati" la nostra città è (come prevedibile) assente!
Anonimo ha detto…
Però in questo modo il primo commento parla di altro rispetto all'argomento trattato... In questo modo non è commento, ma notizia su notizia.

non voglio sembrare che voglio fare polemica...

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