TONNARA DI BIVONA: INTERVENGA LA SOPRINTENDENZA PER I BENI MONUMENTALI!

Pubblichiamo integralmente l'articolo di ieri, de Il Quotidiano della Calabria, a firma di Zaira Bartucca.

Non ci sono parole per definire le sorti amare che stanno per toccare alla Tonnara di Bivona. E' il pensiero dell'ex presidente del Parco marino "Costa degli Dei" Antonio Montesanti che invece ormai da tempo di parole ne spende a fiumi dal suo progetto in rete, "Percorsi di autonomia mentale", conducendo una vera e propria battaglia per tentare di recuperare quanto rimane della memoria storica del prezioso bene monumentale. Documenti, pareri, puntualizzazioni e anche critiche, che da qualche tempo hanno attirato l'attenzione della stampa e, conseguentemente, dell'associazione "Insieme per Bivona". Interpellato dal nostro giornale ha così dichiarato la necessità di "chiarire fino in fondo la questione Tonnara" e ha spiegato i motivi per cui, a sua detta, l'attende un "assurdo destino" e, ancora, perchè è diventata "merce di scambio politico" tra l'Onlus e l'amministrazione comunale.

La replica all'associazione. "Tutti si dedicano ormai alla Tonnara - è l'esordio di quanto detto da Montesanti - al solo scopo di accaparrarsene l'uso, anche a discapito della sua storia e della sua valorizzazione", compresi i "membri autorevoli dell'associazione" (Insieme per Bivona). L'autorevolezza cui fa riferimento è quella "istituzionale dei soci intervistati, uno consigliere comunale e l'altro consigliere provinciale (rispettivamente Michele e Stefano Soriano). Padre e figlio - specificava Montesanti nei giorni scorsi dalle sue pagine web - hanno spiegato ai quotidiani che nei mesi della prima concessione d'uso provvisoria sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione, che immaginiamo siano autorizzati dal Comune, e che nei prossimi doteranno i locali di sedici acquari e realizzeranno iniziative utili a valorizzare la Tonnara. Il tutto ovviamente sarà documentato da un progetto coerentemente temporaneo, immaginiamo concordato ed autorizzato dall'ente". La concessione all'onlus, però, per Montesanti è stata rilasciata "inspiegabilmente in tempi lampo, ovvero a tre, quattro giorni di distanza dalla richiesta", motivo per cui non è stata "una bella rivelazione scoprire, proprio tramite la stampa, che i protagonisti della vicenda Tonnara sono sempre e solo legati alla politica". Ma non è ad alcuni dei possibili inquilini della preziosa struttura che Montesanti rivolge le critiche più pesanti, anzi, ha dichiarato, "ben vengano tali iniziative, perchè sono meglio di niente. Noi invece - gli autori del sito - le nostre critiche le rivolgiamo all'ente comunale e non all'associazione ed ai loro propositi". Vediamo i motivi.
"La Tonnara non è del Comune". Anzitutto "bisogna ricordare che l'intero manufatto storico è, compresi quelli che vengono erroneamente chiamati "locali annessi", sottoposto a tutela di Ministero Beni Culturali e Demanio. Sono poi diversi gli argomenti che confermano l'illegittimità di quanto accade intorno alla Tonnara perchè il Comune non ne è proprietario e non ha sottoscritto alcun accordo con il Ministero per esserne titolare dell'uso, per come previsto dalla legge. Secondariamente le delibere emesse dall'amministrazione, compresa l'ultima, sono illegittime, sia per quanto appena esposto sia perchè l'ente avrebbe dovuto disporre, prima di deliberarne la concessione, parere sull'uso e nulla-osta dal Demanio e dalla Soprintendenza. Ricordo che, ad esempio, è una nota di quest'ultima che impedisce il trasferimento della Prefettura nel complesso del Palazzo Gagliardi, proprio perchè ristrutturato con finanziamenti finalizzati per uso museale e di valorizzazione. Eppure il palazzo è di proprietà del Comune. A maggior ragione, visto che la Tonnara non lo è, tale principio di destinazione deve valere per il manufatto nel suo complesso che, tra, le altre cose, non può essere trattato come se si trattasse di una torta da spartire tra chi è coinvolto". Al Comune, dunque, Montesanti chiede la messa in regola di tutte le procedure legislative e "un vero ed unico programma di valorizzazione" contemporaneamente attendendo "reazioni, o meglio ancora spiegazioni". Quelle cioè, come accennato, relative al mancato rispetto delle leggi di settore (tra cui il dec. legislativo n.42/2004 noto come Codice dei beni culturali e del paesaggio e in particolare l'art.57, che prevede l'autorizzazione preventiva della concessione da parte della Direzione regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Calabria), a causa delle quali l'interessato si appella adesso a chi di competenza e a chi potrebbe preservare l'importante manufatto storico "da un ente locale che ha sin qui svolto azioni tutt'altro che idonee".
Il ruolo della Soprintendenza e della Regione. "A garanzia di tutti - ha proseguito l'ex presidente del Parco marino - bisognerebbe chiedere l'intervento tempestivo della Soprintendenza per i beni monumentali e paesaggistici delle Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, che è competente per la tutela della Tonnara ma che in tutta la vicenda latita da sempre. I lavori di restauro, che oggi consentono a qualcuno di parlare di locali annessi con forbito opportunismo, ne sono una evidentissima prova. Ormai solo l'intervento dell'ente appena citato, con autorevolezza, può chiarire quali norme regolano un bene demaniale tutelato dal Ministero dei Beni Culturali e chi ed in virtù di quali norme, e con quali adempimenti, ne può detenere la titolarità d'uso. Una mancanza di attenzione è comunque da imputare a tutti gli organi preposti, Soprintendenza, Demanio, Regione e Comune, che di fatto è ormai diventata insostenibile perchè causa principale del ritardo con cui a questo monumento è negata la corretta fruibilità pubblica e probabilmente un corretto restauro funzionale. Quanto detto non esclude che possa essere richiesto dalla stessa Regione uno specifico accordo di valorizzazione al Ministero, sottraendo così la Tonnara ad un ente locale che ha sin qui svolto azioni tutt'altro che idonee a tutelare e valorizzare un bene monumentale di tale pregio".
Conclusioni. In conclusione Montesanti ha dunque invitato tutti gli enti competenti appena citati a prendere "pronta visione di quanto esposto", in particolare chiedendo alla Soprintendenza di "attenzionare in maniera ungente il caso", per evitare un ulteriore danneggiamento del manufatto, anche in termini strutturali, "nell'attesa che gli enti interpellati forniscano le risposte richieste e compiano finalmente quegli atti previsti dalle norme. Comune compreso, ovviamente".

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