Domani sarà il VI Anniversario dell'Alluvione di Vibo, e la circostanza sarà certamente oggetto di retoriche dichiarazioni, con la promessa che non accadrà mai nulla di simile, che i lavori per la messa in sicurezza sono stati ultimati e che i colpevoli (se ve ne sono stati) saranno riconosciuti e perseguiti. Ognuno dirà la sua, meno che le vere vittime, il piccolo Salvatore ed i grandi Ulisse e Nicola, ancora oggi celebrati in quel tratto di strada in cui sono morti, solo dalle loro famiglie, con una piccolo contenitore e fiori di plastica, attaccati col fil di ferro, sul guard-rail! Nonostante ci saranno messe, manifestazioni, fascetricolorate d'autorità, che mostreranno ai parenti delle vittime i passi in avanti della giustizia e dei lavori per la messa in sicurezza, dinanzi a quelli rimborsati, in toto o in parte, dalla calamità. Si parlerà di altro, perchè la città teme che la cementeria produrrà solo clinker e non più cemento, perchè le emergenze continuano ad avere come risposta altre emergenze, e nessuno si ricorderà di ... quei fiori impolverati, smossi e cadenti ad ogni passaggio d'auto, di fronte a due grossi massi di granito, trattenuti - assieme a quel che resta del costone franato - sempre e solo da una rete in fil di ferro, segno evidente della memoria incosciente.
Il sesto anniversario lo ricordiamo con la raccolta degli articoli, con i quali dal 2008 (anno della nostra nascita), abbiamo ricordato l'anniversario di quell'evento. Non aggiungiamo altro.
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http://comuneportosantavenere.blogspot.it/2008/07/un-altro-anniversario.html |
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http://comuneportosantavenere.blogspot.it/2009/07/la-citta-che-non-e-riemersa.html |
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http://comuneportosantavenere.blogspot.it/2010/07/quarto-anniversario.html |
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http://comuneportosantavenere.blogspot.it/2011/07/quinto-anniversario-alluvione-stampa.html |
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