ITALCEMENTI: E' VERGOGNOSO SCOPRIRE CHE A PASSERELLE CHIUSE ... MANCANO LE PROPOSTE ALTERNATIVE!!!

Come previsto l'Italcementi non cede d'un passo: si chiude tra 10 giorni ma ... non si abbandona la preziosa area dello stabilimento di Vibo Marina nemmeno a parlarne. La società ha necessità di monetizzare l'investimento fatto da 60 anni sul territorio e si guarda attorno prudentemente, anche perchè localmente le uniche proposte fatte si reggevano esclusivamente sull'ipotesi che l'azienda mantenesse la produzione di cemento. Ipotesi dalla stessa sempre esclusa, ma alla quale si è preferito non credere, preferendo giocare qualche mese sul cdr, il petcoke o cave.  Una pazzia che si è dimostrata solo un espediente utile a dividere la nostra già fragile e divisa comunità, svalutando il nostro territorio in maniera tale che, la disponibilità a derogare ai limiti posti dalla legislazione regionale e nazionale alla salubrità dell'ambiente, deve avere influito anche sulla scelta di  rinunciare definitivamente anche alla possibilità di mantenere in loco un presidio, con la scusa della produzione di clinker.
Si mantiene quanto deciso da sei mesi, e si chiude. E così scopriamo che ad oggi nessuna proposta alternativa è sul tavolo, e sentire nel video l'on.Stasi parlare del porto nel quale venti giorni prima voleva far sbarcare ventimila tonnellate di petcoke mese, come di un porto turistico ... a cui agganciare un probabile uso alternativo dell'area Italcementi, beh! lascia proprio di stucco!!!
Noi ribadiamo la nostra solidarietà agli operai ed alle loro famiglie, anche perchè è da giugno che meritavano la chiarezza esposta ieri in Prefettura. Chiarezza che, seppur a noi ci ha resi antipatici (come sempre) ai loro occhi, è stata invece la strategia più utile agli operai Porto Empedocle, che consentirà loro di guardare il futuro con più serenità dei nostri: sul tavolo dell'uso alternativo dell'area e dell'impianto di Porto Empedocle l'azienda si ritrova già tre o quattro proposte, alcune delle quali in grado di aumentare addirittura il numero degli operai da riassumere al termine della Cassa Integrazione.
Si riparte dunque da zero? No, da noi si parte sempre da meno zero, anche perchè ancora non c'è alcun segnale che la "politica locale" smetta di ritenere questa triste vicenda solo come una lunga e gratuita passerella! E l'unico modo per ripartire seriamente è che gli operai comprendano che quanti amano questo territorio costiero, per ragioni storiche, ambientali e culturali e ombellicali, non giocheranno mai con le vite di nessuno.



Post Scriptum1. La proposta da noi avanzata su queste colonne di guardare alla Italgen (azienda del gruppo Italcementi), seppur pare sia una delle quattro da valutare a Porto Empedocle (dunque potenzialmente non praticabile altrove), visto il tempo perso ... la cediamo gratuitamente.


Post Scriptum2. Stamani un sindacato ha fatto una proposta, che per come si è evoluto il "tragediamento" (termine noto Localmente)  Italcementi di Vibo, non è nemmeno tanto peregrina: creare una fondazione per disabili!  Certo non è una grande proposta di sviluppo, ma potrebbe rivelarsi  ancor più produttiva se specialisticamente dedita alla disabilità mentale: visto il numero dei dementi che si riscontrano in politica, quei quasi 40 ettari dell'area occupata dalla struttura industriale (tutti di proprietà? Un bravo sindaco, in questi 4 mesi, già lo saprebbe) consentirebbero addirittura le creazione di una ... cittadella regionale!
Ecco la proposta della CISAL (link esterno)! Che volete di più, questo è il livello.

Post Scriptum3. Intanto a Porto Empedocle ... il Santo Patrono, San Calogero, entra in fabbrica accompagnato da operai e cittadini, come segno di speranza per l'incontro del 5 settembre, dove verranno illustrate le proposte di riutilizzo produttivo del sito aziendale.

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