AGOSTO 1943. PORTO SANTA VENERE ... TRA BOMBE E CANNONATE.
Motosilurante 530 nelle acque del porto. |
Partite da Castellammare di Stabia il giorno 8 agosto alle ore 6,30 dovevano dirigersi a sud, in Calabria, seguendo l'itinerario Castellammare di Stabia - Bagnara - Vibo Valentia per trasporto viveri, materiali e munizioni. Erano a Castellammare per lavori presso il cantiere navale di quella città. A quella data, la Sicilia era già quasi interamente in mano agli Anglo-Americani.
Ma seguiamo l'avventuroso viaggio per mare direttamente dalla fotocopia del "Rapporto di missione" compilato dal S. Tenente di Vascello Giuseppe Presti, Comandante della M.z. 790, in quella circostanza Capo convoglio, che tra l'11 ed il 17 agosto del '43 sarà testimone del costante bombardamento aereo e navale del Porto di Vibo.
Rapporto di missione
"08.08.1943 (...) Mollo gli ormeggi. Cielo sereno, mare forza 2. Vento di Maestro.
07008. La MZ 701 ormeggiata a Sejano molla e mi segue. Vengono seguite le rotte date dall'ordine di operazioni.
100008. Un aereo tipo Locked P 38 esce dalla gola del monte sovrastante Amalfi a 2 mila metri dalla nostra prora, poi rapidamente inverte la rotta e ritorna sui monti. Ritengo l'aerea in servizio di ricognizione e per contromisura faccio intensificare la vigilanza tenendo tutto il personale a posto di combattimento, e faccio aumentare la velocità di un nodo.
Scheda tecnica della MZ 790 |
Nella rada di Sapri. Ordino che sia dato fondo sotto il picco della Montagna Grande.
070009. Come da ordini di operazioni salpiamo e dirigiamo per Sud. Cielo sereno, mare forza due, vento da maestro.
163009. Siamo sorvolati allo Zenith da una grossa formazione di bimotori nemici da bombardamento presumibilmente del tipo Whiwort "Whitley", scortata da numerosi bimotori Lockheed P.38, provenienti al sud, e che fa un largo giro su Capo Suvero, sganciando bombe sulla piana dell'Angitola e ritornano poi verso sud. Dò ordine di accostare verso terra e di non molestare la formazione astenendosi dallo sparare sebbene la caccia di scorta ci passi a distanza di tiro. Quando lo formazione non è più in vista, do ordine di riprendere lo rotta.
183008. Alla banchina di Vibo Valentia. All'infermeria locale lascio il P.M. Rondinelli Guido che si è ferito all'indice della mano destra con la mitragliera durante un posto di combattimento. Durante tutta la notte aerei bombardano e spezzonano la costa del Golfo di S. Eufemia fino a poche centinaia di metri dal porto.
080010. Secondo ordini di operazioni scosto e dirigo verso sud.
093510. A cinque miglia a sud di Capo Vaticano si sente rumore di aerei in direzione della costa.
093710. Compaiono rapidamente dalla parte del sole 7 aerei nemici del tipo Brewster (Buffalo) che fanno una breve picchiata e poi sganciano. Le bombe cadono a distanza di pochi metri dalla prora della MZ e di pochi metri dalla poppa della mia MZ.
11010. Da due miglia a sud assisto al bombardamento di una nave ospedale da parte di Lochked P38 che avviene al traverso di Gioia Tauro.
111810. Uno di questi aerei lascia il suo obiettivo, dirige verso la nostra poppa e giunto alla distanza di mille metri con tutte le sue armi prodietre, che posso distinguere nettamente col binocolo, inizia il mitragliamento che dura una trentina di secondi. Il fuoco della mitragliera di poppa puntata dal Cann. Mazzeo Antonio ha subito centrato e l'aereo si allontana verso il largo facendo fumo. Ci viene poi comunicato dal semaforo di Capo Barbi l'abbattimento dell'aereo. Il mitragliamento produce danni lievi allo scafo e ferisce il sergente M. N. Polidori Mario con schegge alla gamba sinistra ed ad un ginocchio.
124010. Considerando la situazione di intensificata vigilanza aerea nemica, invece di recarmi direttamente sulla spiaggia di Bagnara, ordino anche al sezionarlo di arenarsi sulla spiaggia di una piccola insenatura sotto il dirupo a mezzo miglio a nord di detta località. La mia unità è arenata da pochi minuti, la MZ 701 sta dando le cime a terra quando compaiono dalla Montagna 7 Buffalo che picchiano e sganciano. Le bombe cadono a pochi metri dalla poppa delle due unità e sulla montagna. La pioggia di pietre e di massi che cadono dalla montagna feriscono il nocchiere Bergantim Sante ad un ginocchio, il Cann. Farina Giovanni al piede destro, RTF Centelli William ad un tallone ed il Cann. P. Fella Armando ha lesioni interne dovute allo spostamento d'aria. I feriti dal mitragliamento e dalle ultime bombe vengono subito portati al posto di soccorso sotto la galleria FF.SS. dove si svolge la vita del luogo a causa dei continui bombardamenti.
135010. Nuovo attacco di 7 Buffalo, senza conseguenze.
133010. Altri 9 Buffalo picchiano e sganciano. Una bomba cade ad un metro sul fianco sinistro del MZ 701 e produce squarci e schiodature all'opera viva e numerosi fori sul fianco.
170010. Altro attacco di 7 Buffalo senza conseguenze. La MZ 701 comincia ad allagarsi. Vista la impossibilità di scaricare le macchine, di rimanere in quel posto di ormeggio nè in quelli vicini e considerato il bisogno di assistenza della MZ 701, il Capo Gruppo MZ di Bagnara ordina di aspettare la notte, salpare e riparare a nord.
213010. Nel caso che lo sbandamento assumesse proporzioni pericolose, ordina al Comandante di gettare a mare il carico di munizioni, intanto di proseguire a velocità ridotta, 5 nodi.
040011. Siamo davanti al porto di Vibo Valentia. Ci avviciniamo alla spiaggi, diamo fondo per aspettare la luce del giorno per entrare i porto.
Una MZ classe 700 in navigazione |
080011. Lo sbandamento della MZ 701 raggiunge una trentina di gradi ed allora in accordo col locale Comando Marina ordina all'unità di arenarsi in spiaggia e di procedere allo svuotamento delle cale e sentine allagate per mezzo di pompe a mano, non essendo in porto alcun rimorchiatore efficiente ed essendo a Catanzaro la più vicina Stazione di Pompieri. L'indefesso lavoro eseguito con il personale di bordo delle 2 MZ nonostante la continua minaccia di aerei che sorvolano il nostro cielo, dopo un'intera giornata non da risultati soddisfacenti. Propongo al locale Comando Marina la discarica dei viveri della MZ 709 per due ragioni: per far posto nella stiva onde accogliere le munizioni della MZ 701 che risulterebbe alleggerita e per favorire le Forze Armate e la popolazione che de difetta. Il Comando Marina da ordine in questo senso. Intanto con mezzi messi a disposizione dallo stesso Comando Marina mi metto alla ricerca del nuovo gruppo che doveva essere costituito a Bagnara e che mi era stato riferito essersi spostato più a nord, per decidere circa la discarica del materiale del suddetto Gruppo. Mando anche il S. T. V. Montanari a Tropea e nei viciniori paesi della costa, ma senza risultato.
093011. Mi affianco alla MZ. 701 e con il personle di bordo sotto allarme continuo per il passaggio di aerei inizia il trasbordo delle munizioni, che dura tutta la giornata.
083013. Salpo e mi areno di nuovo in spiaggia un poco più discosto dalla MZ 701 e con il personale a bordo comincio a scaricare le munizioni sulla spiaggia. Durante il giorno gli allarmi sono frequentissimi e le bombe cadono vicino al porto, cosicchè lo sbarco procede molto a rilento. Prevedo ci vorranno almeno due giorni per liberare solo la metà della stiva essendo l'altra metà ingombrata dalle macchine che le opere portuali di Vibo non permettono di scaricare, per il loro peso e per il loro volume. Intanto cinque persone dell'equipaggio sono ricoverate all'Ospedale di Vibo: il sergente M. N. Polidori Mario, il sergente nocchiere Berganti Sante, il Cann. O. Chiozzi Giovanni, il Cann. O. Farina Giovanni, il nocchiere Lombardo Giuseppe.
220013. Inizia un furioso bombardamento della costa limitrofa a Vibo e spezzonamento e mitragliamento dell'unità in porto. Ordino al personale di bordo di rifugiarsi nella galleria delle FF.SS.
020014. Inizia il cannoneggiamento navale di medi calibri. Durante l'intervallo ci accorgiamo che la MZ 702 colpita è saltata in aria.
Termina il cannoneggiamento e incomincia di nuovo il bombardamento che continua fino alle ore 040014.
080014. Per ordine del Comando Marina mi decentro con la MZ arenandomi in una piccola insenatura per aspettare la sera per partire alla volta del nord. Durante tutto il giorno lo spezzonamento ed il mitragliamento del porto. La mia unità ha avuto molte bombe e proiettili coplita all'opera viva man mano si appoggia sul fondo anche la poppa.
180014. Tento di farmi tirare fuori facendomi rimorchiare da una MZ alleata, ma invano. Decido di pompare acqua e di scaricare munizioni. Questo lavoro dura sino a sera
220014-001515. Dura il cannonegiamento navale di medi calibri. Tutto il giorno 15, nonostante l'opprimente situazione aerea sul cielo di Vibo, contimuiamo a lavorare per poter tirare fuori la MZ.
180015. Una bomba sganciata da un Locked P.38 cade a poci metri dalla poppa sinistra della mia MZ. e produce altre falle. Pensando ad una operazione di sbarco molto prossima, il giorno 16 decido di iniare al Comando Flottiglia quasi la totalità del personale di bordo e di tenere con me il minimo indispensabile per continuare i lavori di salvataggio dell'unità o renderla inservibile in caso che il nemico si avvicinasse. Tutto il giorno 18 si lavora sotto allarme, e già lo svuotamento della stiva era quasi ultimato. Rimanevano 10 tonnellate di munizioni e le macchine. Già aumentata la risacca ci avrebbe aiutato ad uscire dall'insabbiamento quando un furioso bombardamento ci costringe a smettere il lavoro. Il bombardamento dura tutta la notte.
Particolare della TOWN PLAN OF VIBO VALENTIA MARINA, redatta dalla Army Map Service, US ARMY nel 1943. Prodotta dal Vice Ammiraglio Sir John Edgell, KBECB Hydrographer |
005017. Vedo la mia MZ colpita a prora estrema da uno spezzone incendiario. Io insieme al S. E. Can. P.S. Rattagi Eraldo e al S. C. M. N. Cecconi Daniele mi getto a nuoto, raggiungo la poppa, recupero la bandiera e la porto a terra. Ci rifugiamo tutti nella galleria.
010017. Inizia il cannoneggiamento. Non si sa se per il dilagare dell'incendio o se colpita da un proiettile navale, alle 010717 la MZ salta in aria.
Segnalo l'esemplare comportamento del Sergente M. N. Polidori Mario, che benchè ferito alla gamba continuò il suo servizio ricusando le cure e medicazioni fino a quando non si ristabilì la calma. Il sergente nocchiere Berganti Sante che nonostante avesse una grave contusione al ginocchio stoicamente chiede di continuare il suo servizio. Il sergente cann. Monticelli Mario, per la sua ammirevole serenità, coraggio, freddezza e sprezzo del pericolo durante il combattimento. Il S. C. P. S. Rattagi Eraldo e il S. C. M. N. Cecconi Davide che dopo aver dato tutti se stessi per il salvataggio dell'unità, volontariamente si slanciavano dietro al loro comandante al savataggio della bandiera. Il Conn. Mazzeo Antonio, per l'abbattimento del bimotore nemico.
S.T.V. Giuseppe Presti"
La scoperta di questo interessantissimo rapporto di missione, tra i documenti della Marina Militare, la si deve allo studio ed alla passione dell'Ammiraglio Piro Michele, che pubblicherà questo episodio nell'articolo "La nostra storia. Le Motozzattere affondate nel 1943 nel Porto di Vibo Marina", per la rivista "Monteleone" diretta con passione da F. Muscaglione, nel giugno 2013.
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