MARINATE E SANTAVENERE? GIA' IN VENDITA!
Alcune volte girovagare per il web sorprende! Spesso trovi contenuti inattesi altre volte occasioni fortuite.
Può capitare, ad esempio, di imbattersi in un sito come il nostro, nel quale una comunità riassume un percorso identitario ed illustra le ragioni per le quali rivendica un nuovo assetto amministrativo per il governo del suo problematico territorio, ma mai ci saremmo aspettati di imbatterci in un sito nel quale quello stesso territorio, così caparbiamente rivendicato, appaia posto inopinatamente in vendita!
Paradossi della contemporaneità!
Più volte abbiamo affrontato il tema del nostro toponimo originale, Santa Venere, così come più volte abbiamo motivato le ragioni per le quali rigettiamo lo pseudonimo che oggi va di moda, Marinate , per l’appunto.
Temi e ragioni che nascono dal presupposto di una sorta di “disponibilità” ad allargare le opportunità di confronto, partecipazione e rivendicazioni.
Conoscevamo le difficoltà, equamente distribuite tra noi e gli altri, immaginavamo la complessità del percorso avviato… quella che certamente non si dava per scontata era la comprensione della politica e degli amministratori indigeni: ma chi si immaginava di trovare in vendita su internet ampie fette del nostro territorio? Nessuno!
Or bene, collegandovi al sito di ItalyHomes avrete anche voi l’occasione di stupirvi, perché tra le tante occasioni di investimento immobiliare, troverete quelle riferite ai complessi edilizi venduti sotto il nome di MARINATE E SANTA VENERE !
In perfetto inglese scoprirete che “Marinate is a luxurious new development of tastefully designed town houses overlooking one of the most exclusive and picturesque part of this region, Bivona. It is a paradise of remarkable beauty, with a history dating back to its role at the heart of Magna Grecia and indeed, long before that”, mentre “Santa Venere in Vibo Marina, is proximity to the airport, the commercial district, the village of Tropea and a host of recreational choices make it ideal for holidays as well as a permanent homoffers a wide range of quality amenities including a restaurant, boutique, pool and on-site entertainment. Within walking distance is the marina with its host of private yachts belonging to the numerous celebrities who spend their leisure time in the area. Quaint local bars, trattorias and cafes are typical everywhere you go around here, and great fun can be had buying live seafood from the local fishermen as they return early in the morning. Both the design and location of this project contribute to a stress-free, peaceful lifestyle”.
Lasciamo a voi i link per scoprire il resto, prezzi inclusi!
A noi resta l’amara constatazione che il destino si rivela sempre beffardo… anche quando conduce alcuni “Prestigious Italian Architects” a battezzare il loro prodotti immobiliari con quei toponimi, storicamente conflittuali e, proprio oggi, tutt’altro che appropriati! Proprio oggi che sotto il vessillo di Santa Venere si rivendica una nuova e antica città; proprio oggi che molti s'indignano a sentirsi chiamare "marinate"!
A partorire una idea simile - c’è da sospettare - non può che essere stato un vibonese verace… ed esperto di marketing: solo così si spiega l'accanimento con cui si è proceduto, in questi due ultimi anni, ad utilizzare il termine "marinate" sulla stampa locale. E' stata una vera è propria operazione di marketing territoriale... i cui benefici verranno colti dai soliti prenditori, sostenuti da politici che mentre fingono di ascoltare i cittadini, trasformano ettari di aree industriali dismesse o coltivate in improbabili aree edificabili.
Non sarebbe quindi una sorpresa se vi fosse dietro, magari solo come ideatore o progettista qualche consigliere o dirigente comunale….
Ma in attesa di scoprirlo, amici cari ed ammesso serva a scuotere le coscienze, è consigliabile non perdere di vista l'affare immobiliare... impacchettato sotto il nome di Santa Venere, anche perchè c'è il rischio che qualcuno ci convinca - con appropriata operazione di marketing territoriale - che il loro acquisto sia l'unica autonomia a cui si possa aspirare: quella del Protettorato Inglese, ovviamente!
Può capitare, ad esempio, di imbattersi in un sito come il nostro, nel quale una comunità riassume un percorso identitario ed illustra le ragioni per le quali rivendica un nuovo assetto amministrativo per il governo del suo problematico territorio, ma mai ci saremmo aspettati di imbatterci in un sito nel quale quello stesso territorio, così caparbiamente rivendicato, appaia posto inopinatamente in vendita!
Paradossi della contemporaneità!
Più volte abbiamo affrontato il tema del nostro toponimo originale, Santa Venere, così come più volte abbiamo motivato le ragioni per le quali rigettiamo lo pseudonimo che oggi va di moda, Marinate , per l’appunto.
Temi e ragioni che nascono dal presupposto di una sorta di “disponibilità” ad allargare le opportunità di confronto, partecipazione e rivendicazioni.
Conoscevamo le difficoltà, equamente distribuite tra noi e gli altri, immaginavamo la complessità del percorso avviato… quella che certamente non si dava per scontata era la comprensione della politica e degli amministratori indigeni: ma chi si immaginava di trovare in vendita su internet ampie fette del nostro territorio? Nessuno!
Or bene, collegandovi al sito di ItalyHomes avrete anche voi l’occasione di stupirvi, perché tra le tante occasioni di investimento immobiliare, troverete quelle riferite ai complessi edilizi venduti sotto il nome di MARINATE E SANTA VENERE !
In perfetto inglese scoprirete che “Marinate is a luxurious new development of tastefully designed town houses overlooking one of the most exclusive and picturesque part of this region, Bivona. It is a paradise of remarkable beauty, with a history dating back to its role at the heart of Magna Grecia and indeed, long before that”, mentre “Santa Venere in Vibo Marina, is proximity to the airport, the commercial district, the village of Tropea and a host of recreational choices make it ideal for holidays as well as a permanent homoffers a wide range of quality amenities including a restaurant, boutique, pool and on-site entertainment. Within walking distance is the marina with its host of private yachts belonging to the numerous celebrities who spend their leisure time in the area. Quaint local bars, trattorias and cafes are typical everywhere you go around here, and great fun can be had buying live seafood from the local fishermen as they return early in the morning. Both the design and location of this project contribute to a stress-free, peaceful lifestyle”.
Lasciamo a voi i link per scoprire il resto, prezzi inclusi!
A noi resta l’amara constatazione che il destino si rivela sempre beffardo… anche quando conduce alcuni “Prestigious Italian Architects” a battezzare il loro prodotti immobiliari con quei toponimi, storicamente conflittuali e, proprio oggi, tutt’altro che appropriati! Proprio oggi che sotto il vessillo di Santa Venere si rivendica una nuova e antica città; proprio oggi che molti s'indignano a sentirsi chiamare "marinate"!
A partorire una idea simile - c’è da sospettare - non può che essere stato un vibonese verace… ed esperto di marketing: solo così si spiega l'accanimento con cui si è proceduto, in questi due ultimi anni, ad utilizzare il termine "marinate" sulla stampa locale. E' stata una vera è propria operazione di marketing territoriale... i cui benefici verranno colti dai soliti prenditori, sostenuti da politici che mentre fingono di ascoltare i cittadini, trasformano ettari di aree industriali dismesse o coltivate in improbabili aree edificabili.
Non sarebbe quindi una sorpresa se vi fosse dietro, magari solo come ideatore o progettista qualche consigliere o dirigente comunale….
Ma in attesa di scoprirlo, amici cari ed ammesso serva a scuotere le coscienze, è consigliabile non perdere di vista l'affare immobiliare... impacchettato sotto il nome di Santa Venere, anche perchè c'è il rischio che qualcuno ci convinca - con appropriata operazione di marketing territoriale - che il loro acquisto sia l'unica autonomia a cui si possa aspirare: quella del Protettorato Inglese, ovviamente!
Commenti
il nostro meraviglioso posto diventerà un villaggio turistico con casermoni (di pessimo gusto- sembrano quelli dello Iacp degli anni 70!) che rimarranno abbandonati per la maggior parte dell'anno (inverno). Non bastano una piscina e 4 palme per rendere valoroso un luogo...e poi quanti piani!!! edifici così alti lungo la costa non fanno parte della nostra cultura.
Immagino che se hanno già messo in vendita gli appartamenti il progetto è stato approvato da un Comune ignorante e opportunista.
C'era da aspettarselo...(dopo il palazzetto, la piscina e l'area ex- Gaslini).
L'unica cosa che si potrebbe fare sarebbe boiocottarne la vendita....ma mi chiedo quale turista straniero sano di mente comprerebbe mai un appartamento in Italia di tali fattezze? gli stranieri cercano il made in Italy caratteristico, lo straniero in Italia per fortuna cerca ancora l'arte e la cultura, il nostro fiore all'occhiello.
Immagino chi saranno i compratori...i calabresi emigrati all'estero in cerca di una buona occasione per la casa al mare...perchè non c'è che dire il prezzo è basso e basta poco immaginare perchè...
Letta in quest'ottica, l'empasse in cui si ritrova il Consiglio Comunale che da tempo non riesce a votare lottizzazioni già approvate in commissione, potrebbe trovare una sua spiegazione.
La preoccupazione potrebbe essere ben più seria se tale trend si consolidasse in coincidenza della imminente sdemanializzazione del Pennello, senza che l'approvazione del Piano Strutturale abbia riconosciuto le aree di interesse pubblico, sociale e di servizi (amministrativi, formativi e sanitari) dell'area costiera.
Qualche giorno addietro un commerciante del nostro paese ebbe a dirmi: "Ha visto che bella cosa stanno facendo nell'exGaslini? Il nostro futuro saranno gli inglesi... Invece di pensare a litigare dovremmo cominciare tutti a frequentare corsi di lingua. Io lo sto già facendo!"
I nomi li conosci tu come li conosco io, i fatti anche... il problema è che ognuno di noi è solo ed indifeso. Mi auguro che prima o poi accada quel qualcosa che rendi incontrovertibilmente evidente il non esserlo.
Nessuno è contro i costruttori, o gli inglesi... io sono contro chi dispone del nostro territorio calpestando il diritto di una comunità a spazi pubblici: in una comunità in cui esiste la coscienza di esserlo le due cose (il diritto del privato e quello del pubblico) non sono conflittuali. Vuoi destinare ampie fette del territorio ad investimenti privati? Benissimo! Allora si può pretendere che il privato destini quota parte dell'area o dell'edificio ad usi pubblici! Una biblioteca? Un mercato rionale? Una sala convegni? Un centro prelievi? Un ufficio x pagare i ticket? Un parco pubblico?... quello che vuoi! Non ti va bene vicino al tuo megavillaggio? Benissimo, me lo fai da un'altra parte... basta che del tuo investimento (visto che ti autorizzo in siti nel quale potrei realizzarli, quindi in pratica ne pregiudico l'uso ad una comunità che per numero di residenti sarebbe il secondo comune su 50 della provincia)la comunità locale ne tragga un "vantaggio collettivo". Se tolgo spazi x uso collettivo il minimo che posso fare è prevederne l'obbligatorietà! Altro che lungomari e piazze abbandonate!
Tra poco saremo costretti ad immaginare come unico spazio pubblico edificabile solo su palafitta, nell'acqua, dentro il bacino portuale!
Il pennello è sempre stato un grosso patrimonio elettorale... che ha segnato le sorti di emancipazione dei nostri figli. Se la sdemanializzazione servirà ad affrancarci da questa servitù ben venga, a patto che - visto che è sempre stato premiante per certi poteri - non si voglia sostituire una servitù con un'altra, magari stilisticamente più sopportabile. Il problema è serio perchè, se ci fate caso, gli investimenti previsti nel piano triennale delle opere pubbliche non prevedendo strutture pubbliche nel nostro paese, non prevede l'allargamento della platea di servizi utili alla collettività, ergo, non lo prevedono nemmeno i privati... dunque consolido la dipendenza.
Rispetto è bene ricordare che parliamo di multiproprietà, quindi se pago al prezzo di mercato un appartamento del quale sarò proprietario solo un mese o due...
Ora che ci penso... ma un dubbio ora me lo pongo: ci saranno dei mesi in cui saranno privi di turisti, e se avranno bisogno di molta guardiania? Beh! Su questo la Costa di Odisseo detiene il primato!
In quanto a radiare al suolo il Pennello, per quanto discutibile sia la scelta, è ovvio che sia necessaria ma non certo per costruirci una serie di palazzi a sette piani! semmai approfittare di scegliere quel luogo maledetto per fornire tutti i cittadini di un luogo coesivo e socialmente utile.
una borghese per bene seduta in poltrona
Riccardo (CZ)