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Visualizzazione dei post con l'etichetta IL NOME CANCELLATO

E' ORA DI SCACCIARE L'ANGOSCIA E LA RASSEGNAZIONE: SANTA VENERA E' NUOVAMENTE TRA NOI!

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E' stata una cerimonia semplice, fuori dalla ritualità formale, dunque con la giusta cornice per rendere comprensibile ai più il senso della posa di questa icona, che siamo certi diventerà negli anni un "erogatore" di forze e speranze, di fede e di azioni ... oltre che un elemento utile a riscoprire le radici di questa comunità. Il 7 luglio scorso è stata svelata Santa Venera alla cittadinanza. Presenti il Sindaco, l'Onorevole, consiglieri regionali e comunali, il Comandante di Porto, più attenti ad aver onorato il cortese invito della Consulta (a cui spetta il merito di aver caparbiamente voluto raggiungere questo traguardo) che al senso del recupero di un culto, sul quale abbiamo scritto tanto nei mesi scorsi. Nessuno di loro ha preso la parola, solo il presidente della Consulta Lo Preiato, che ricordando il cammino intrapreso per giungere a questo piccolo ma significativo evento, ha inteso ringraziare il Consiglio di Rappresentanza ed tutti i soci dell'assoc...

4 DICEMBRE 1865. POSA DELLA PRIMA PIETRA PER LA COSTRUZIONE DEL PORTO DI S.VENERE!

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Il 4 dicembre 1865, 146 anni fa ...  nella Rada di Santa Venere si effettuarono i solenni festeggiamenti per la posa della prima pietra del nuovo Porto di Santa Venere. "(...) Il parroco, assistito sempre dal Clero, impartì allora solennissima benedizione ad un grosso masso, il quale poi adorno di devozioni e di figure, fu subito calato a fondo. Il pubblico voll’essere spettatore della sommersione di tutto il materiale, che ne eseguì immediatamente, epperò si trattenne fino all’ultimo. Non trovo qui le parole per descrivere quel che avvenne, la gioia, la esultanza, l’entusiasmo, la commozione, i voti, gli applausi, gli auguri, le felicitazioni. Per averne una adeguata idea bisognava essere presenti. Il Cielo divenne come annebbiato dal fumo dei fuoco dei cannoni e dei fucili. I gridi di esultanza echeggiavano di nuovo intera lunghezza la marina, dalla Città a Capo Rocchetta " ...

PORTO S. VENERE: OGGI SI RIDISCUTE ... QUANTO GIA' DECISO IL 2 MARZO 2010!

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Si discute se dare il suo antico nome alla città costiera? Beh! Sarebbe più giusto scrivere "se ne ri-discute", perchè in realtà la VI Commissione Consiliare della Città di Vibo Valentia, il 2 marzo 2010 (qualche settimana prima delle elezioni che ci hanno donato gli attuali smemorati amministratori) recependo in toto quanto deliberato dal Consiglio della IV Circoscrizione il 26 febbraio 2008,   aveva espresso parere favorevole all'unanimità dei presenti, per la variazione di denominazione della frazione Vibo Marina in Porto Santa Venere. Meno male che sul nostro blog, conserviamo tutto! Non ci credete? Vi invitiamo a leggere la determinazione integrale, in originale,  al seguente  l i n k  ! Si vuole ridare alla città costiera il suo antico nome? Basterebbe solo riportare in Consiglio quel documento! Mentre aspettiamo che la nuova Commissione ne ridiscuta, leggiamo anche le ragioni della "vecchia" determinazione!

VIBO MARINA POTRA' RICHIAMARSI PORTO SANTA VENERE!!!

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Mentre si continua ad usare sempre più il termine " marinate " per indicare (ingiustificatamente, come sempre) i centri costieri, la VI Commissione Consiliare della Città di Vibo Valentia dona ai futuri suoi amministratori un atto di grande importanza per la nostra storia, la nostra identità ed il nostro futuro. Recependo in toto quanto deliberato dal Consiglio della IV Circoscrizione in data 26 febbraio 2008 con Del. N. 3, nella quale si esprime parere favorevole a ridare alla frazione la nuova (ed antica)denominazione di Porto Santa Venere, la VI Commissione Vibo Marina , lo scorso 2 marzo, dopo aver letto ed acquisito agli atti la relazione richiesta da alcuni Commissari riguardante le ragioni storiche per cui ridare alla città costiera il suo antico nome, ha espresso parere favorevole all'unanimità dei presenti, per la variazione di denominazione della frazione Vibo Marina in Porto Santa Venere. Diamo notizia di questo importante atto amministrativo, allegandone i del...

PORTO SANTAVENERE: Le ragioni storiche per ridare alla città costiera il suo antico nome.

Il Toponimo di Santa Venera e di Porto Santa Venere Le notizie d’archivio sull’esistenza del toponimo Santa Venera o Santa Venere lungo l’area costiera vibonese si concretizzano nel periodo compreso tra il 1444 ed il 1459 , riferite alla esistente tonnara detta appunto di S. Venere. In quegli anni Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo, conferma la concessione del palo della tonnara a Zarletto Caracciolo di Napoli; tonnara che ritroviamo in ulteriori atti con il toponimo di Tonnara di S. Venere posseduta sempre da un membro della famiglia Caracciolo, Berardo, signore di Oppido, nel 1505. Notizie più precise le rintracciamo a partire dal 1507 , anni in cui per la prima volta il toponimo si distingue in Feudo di S. Venera, che risulta preso in possesso dal Duca di Monteleone il 23 marzo del 1507, sottraendolo al Principe di Bisignano. E’ un documento della Corte ducale di Monteleone redatto nel primi anni del 700 che ne traccia l’iter d’acquisizione: “ Nel 25 Novembre 1507 il suddetto Sig...

"CAPVT VNIS EX XI MILLIBUS VIRGINUM"

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La sensazione, quando si parla di Santa Venera, è sempre la stessa: sembra che non si racconti ai più di un culto cristiano ma di uno talmente antico e sconosciuto da rasentare il paganesimo. Dinanzi ai "non lo sapevo" è spesso quasi inutile ricordarne la storia o i tanti luoghi del sud in cui è venerata da secoli. Noi comunque non demordiamo ed un'ulteriore occasione per confermarne attestazioni nell'area vibonese ce la offre una inattesa quanto gradita, recente scoperta, che fremiamo dal condividere con voi. Si tiene in questi giorni a Tropea una interessante mostra su Lorenzo Albino, nel cuore del centro storico, allestita nel Palazzo Vescovile, dove ha sede il Museo Diocesano . Visitandola, inaspettatamente, ci si ritrova a percorre gran parte della storia devozionale della città, grazie all'ulteriore esposizione di opere lignee, argenti e quadri devozionali, provenienti dalle diverse chiese tropeane. Tra le tante opere esposte è possibile farsi ammaliare - co...

SANTA VENERA RITORNERA' PRESTO TRA NOI!

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Nell'ultima edizione della Fiera Nautica delle Calabriae, tra le tante cose interessanti che hanno attirato la curiosità dei visitatori, figurava a ben ragione la riproduzione su ceramica di Santa Venera. Un grande pannello decorato e cotto a forno, realizzato da un artista che opera a Serra S. Bruno. Avevo proposto ai soci della Consulta Portuale Santa Venere di sostenere in qualche modo il recupero di un antico culto, che ha condizionato così tanto il nostro territorio da diventarne uno storico toponimo. Ebbene, con grande emozione, all'inaugurazione della Fiera, alla presenza delle autorità civili e religiose, è stata benedetta la sacra effige, fortemente voluta e "concretizzata" dalla Consulta. Presto detto... presto fatto! Un miracolo! Tra l'altro l'opera è stata apprezzata tantissimo da quanti, scorgendola in lontananza, vi si accostavano nel tentativo di riconoscerne i segni del martirio, i colori, il viso. Ora la bella opera artistica, che ritrae la ...

LA PRIMA VOLTA... DI VIBO MARINA!

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No! Non abbiamo ancora rintracciato il primo atto amministrativo in cui, riferendosi specificatamente al borgo portuale, compare il nome Vibo Marina al posto di quello di S. Venere! Siamo riusciti, fino ad ora, a rintracciare soltanto la prima delibera comunale in cui viene utilizzato il termine "Vibo Marina" . Il documento risale al 1931, quindi tre anni dopo il Regio Decreto con il quale il comune è autorizzato dal re ad adottare il nuovo nome di Vibo Valentia (8 Dicembre 1927); si tratta di una Delibera Podestariale (Scrugli) con la quale si compensa il lavoro svolto da cinque cantonieri comunali, per aver sparso del brecciame a circa 2 km dal centro urbano. Il lavoro svolto a 2 km dal centro urbano, sia per la "qualifica" degli operai che per il materiale utilizzato ( brecciame ), riguardava sicuramente un ripristino stradale lungo la SS 18, più che opportuno dopo le pioggie invernali. Quell'utilizzo del termine Vibo Marina, oggi come ieri distante almeno a...

IL NOSTRO AMICO HA... NASO!

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Beh! Non posso che ringraziare Roberto Naso per la bella ed efficace intervista pubblicata stamani su Calabria Ora. Del "Nome Cancellato" ne abbiamo già ampiamente discusso nel nostro blog ma è ovvio che la valenza che assume l'argomento su un articolo di giornale è di ben altro impatto in/formativo. Qualcuno sarà saltato dalla sedia? Qualcun'altro ha imprecato per l'indebita rivelazione? Altri ti ringrazieranno. Bene Roberto, continuiamo a scrivere altre pagine storiche per il futuro di Porto S. Venere. Ovviamente, per la gioia dei nostri sostenitori, l'articolo è possibile leggerlo in pdf.

Porto Santa Venere: "Nomen est omen".

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Una comunità senza storia, senza memoria, senza radici, senza nome. Questo il risultato di ottanta anni di "dominio" vibonese. Neanche i Romani arrivarono a privare del loro nome i territori conquistati, che seguitarono a chiamarsi Gallia, Iberia, Elvetia, ecc. " Nomina sunt omina ", recita il motto latino: i nomi sono auspici, auguri. E per realizzare quanto é nei nostri auspici, la prima cosa da fare é quella di rivendicare il ripristino del nostro antico nome di Porto Santa Venere, ingiustamente e silenziosamente cancellato.

PORTO SANTA VENERE ESISTE ANCORA! (3)

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Qualcuno ha sottratto il nome alla nostra città? Beh! Sembrerebbe di si, ed anche alla luce di ulteriori verifiche d'archivio, riconfermiamo con decisione quanto esposto nei precedenti post. Per dimostrare quanto fosse evidente in quegli anni ai più, anche amministrativamente, che con il termine “Marina di Vibo Valentia” si indicasse l’intero litorale comunale, mantenendo ben distinto il nome del borgo di S. Venere, riportiamo per intero una delibera emessa dal Podestà Scrugli (lo stesso Scrugli - badate - che da sindaco interpretò il volere del consiglio, avanzando la proposta al Re, nel 1927, per il cambio del nome in Vibo Valentia) datata 28 marzo 1931. La delibera trae spunto da un atto valoroso compiuto da un giovane balilla di 10 anni, Malerba Antonio, che salvò la vita al giovanetto Greco Vittorio, tuffatosi in “ acqua senza saper nuotare ”. Un episodio minimo, ma pur sempre un gesto coraggioso e solidale, da evidenziare in una comunità che in quegli anni aveva necessità di ...

PORTO SANTA VENERE ESISTE ANCORA! (2)

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Ovviamente non siamo riusciti a resistere alla tentazione di un immediato tuffo negli archivi e così stamani ci ritroviamo dinanzi all'agognato Regio Decreto. Va detto che il decreto nella sua esplicazione rituale non ci sorprende per nulla, anzi, conferma pienamente quanto da noi sostenuto già ad una prima lettura della delibera comunale del 23 febbraio 1927 , vale a dire che risulta falso storicamente asserire (così come si è sempre asserito) che il borgo Porto Santa Venere muta il suo nome a far data da quella delibera o dal Regio Decreto! Prima di procedere oltre, magari con una prima analisi su quanto accaduto, è bene riportare integralmente il decreto: Regio Decreto 8 Dicembre 1927, n. 2449 Autorizzazione al comune di Monteleone di Calabria a mutare la propria denominazione in quella di "Vibo Valentia" (Pubblicato nella G. U. del 4 gennaio 1928, n.3) Vittorio Emanuele III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione Sulla proposta del Capo di Governo, Primo Ministr...

PORTO SANTA VENERE ESISTE ANCORA!

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Spesso la ricerca storica trae vantaggio dai dubbi, e quelli che ci eravamo posti il 7 marzo scorso erano i seguenti: La delibera del Consiglio Comunale del 23 febbraio 1927 (con la quale all'unanimità si propose al Re l'adozione del nome di Vibo Valentia) 1 – Conteneva esplicitamente nell’atto deliberativo il cambio del nome al borgo portuale? 2 - Se si, perché dei complessivi cinque borghi costieri, ieri come oggi noti con il nome di S. Pietro, Longobardi, Bivona e Portosalvo e Porto Santa Venere, venne cambiato solo quello di Porto Santa Venere? Per sciogliere tali dubbi ci siamo recati all’Archivio Storico del Comune ed abbiamo rintracciato ed attentamente letto quella storica delibera. In essa viene trascritta integralmente la proposta avanzata dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, ed è descritto con toni enfatici “ il generale concorso di ogni genere di cittadini presenti ” con “ plauso ” nell’aula. La proposta, riassunta nelle p...

DA VIBO MARINA A PORTOSANTAVENERE E VICEVERSA!

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Gli studiosi più accorti della storia vibonese ormai sono concordi nel ritenere il cambio di nome della città, da Monteleone a Vibo Valentia, come un puro atto di propaganda fascista. Si deve alla corale richiesta della locale sezione dei Mutilati ed Invalidi di Guerra, agli inizi del 1927, di una riunione straordinaria del consiglio comunale, al fine di giungere al più presto l'abbandono del toponimo medievale di Monteleone e deliberare l'adozione del "supposto" nome – ricordo qui che la città romana coniò moneta solo con nominativo Valentia - della stessa città in epoca romana. Il 23 febbraio 1927 il Consiglio Comunale si riunì ed all'unanimità votò per l'adozione del nome di Vibo Valentia. Con tale atto il ceto politico vibonese imitò pedissequamente la tendenza del nuovo contesto culturale, infarcito di propaganda di regime, clima che indusse persino uno dei più convinti consiglieri socialisti dell'epoca, Damiano Borello, a pro­porre l'immediato in...