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[LA TRAPPOLA MORTALE DI PIZZO] QUALE FU IL RUOLO DEL COMANDANTE BARBARA' NELLA CATTURA E FUCILAZIONE DI GIOACCHINO MURAT?

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« (...) il ventiquattro andante mese di Luglio di questo corrente anno mille otto cento ed undeci, essendo comparsa verso l’ore quindeci fuori Briatico, seu Rocchetta una Fragata Inglese, la quale fino all’ore sedeci drizzò il camino per il golfo di Sant’Eufemia, indi poi verso l’ore diecedotto si ritrovava dirimpetto di Santa Venere di Bivona, ed appoggiò la prora a dirittura supra la detta Polacca, e subito gettò in mare tre lancie,  una delle quali andò sopra la mentovata Polacca, e pose fuoco, essendo l’ore venti circa.  In qual veduta, siccome in questa Marina si trovavano tre lancioni della divisione del Signor Barbarà , nonché Vice Scorridore del Signor Lo Prest, e Signor Luciano;li medesimi subito fecero vela andando contro le sudette lancie nemiche, ma in tanto l’altre due lancie Inglesi andavano a Terra di Santa Venere, facendo fuoco, perché ivi v’era una Barca nel lido, e come colà era occorso tanto la Truppa qui stazionata, che la civica, ed altro ajuto di Mo...

E' ORA DI SCACCIARE L'ANGOSCIA E LA RASSEGNAZIONE: SANTA VENERA E' NUOVAMENTE TRA NOI!

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E' stata una cerimonia semplice, fuori dalla ritualità formale, dunque con la giusta cornice per rendere comprensibile ai più il senso della posa di questa icona, che siamo certi diventerà negli anni un "erogatore" di forze e speranze, di fede e di azioni ... oltre che un elemento utile a riscoprire le radici di questa comunità. Il 7 luglio scorso è stata svelata Santa Venera alla cittadinanza. Presenti il Sindaco, l'Onorevole, consiglieri regionali e comunali, il Comandante di Porto, più attenti ad aver onorato il cortese invito della Consulta (a cui spetta il merito di aver caparbiamente voluto raggiungere questo traguardo) che al senso del recupero di un culto, sul quale abbiamo scritto tanto nei mesi scorsi. Nessuno di loro ha preso la parola, solo il presidente della Consulta Lo Preiato, che ricordando il cammino intrapreso per giungere a questo piccolo ma significativo evento, ha inteso ringraziare il Consiglio di Rappresentanza ed tutti i soci dell'assoc...

PORTO S. VENERE: OGGI SI RIDISCUTE ... QUANTO GIA' DECISO IL 2 MARZO 2010!

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Si discute se dare il suo antico nome alla città costiera? Beh! Sarebbe più giusto scrivere "se ne ri-discute", perchè in realtà la VI Commissione Consiliare della Città di Vibo Valentia, il 2 marzo 2010 (qualche settimana prima delle elezioni che ci hanno donato gli attuali smemorati amministratori) recependo in toto quanto deliberato dal Consiglio della IV Circoscrizione il 26 febbraio 2008,   aveva espresso parere favorevole all'unanimità dei presenti, per la variazione di denominazione della frazione Vibo Marina in Porto Santa Venere. Meno male che sul nostro blog, conserviamo tutto! Non ci credete? Vi invitiamo a leggere la determinazione integrale, in originale,  al seguente  l i n k  ! Si vuole ridare alla città costiera il suo antico nome? Basterebbe solo riportare in Consiglio quel documento! Mentre aspettiamo che la nuova Commissione ne ridiscuta, leggiamo anche le ragioni della "vecchia" determinazione!

IL FARO LENTICOLARE FRANCESE DI SANTA VENERE RITROVATO TRA LE CARTE DEGLI ANNALI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE.

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E' da tempo che non doniamo ai nostri lettori qualche curiosità storica sul nostro territorio, rimediamo dunque con una piccola chicca scoperta sfogliando gli Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, anno 1859. Tema, quello a noi caro del nostro porto. La notizia è inedita ed interessantissima perchè rivela come, ancor prima della scelta della rada di S. Venere come luogo ideale per costruirvi l'importante infrastruttura del Regno, il sito fosse già dotato da qualche anno di un faro lenticolare, utile a rendere localizzabile ai naviganti " l'unico naturale ricovero di qualche importanza nella lunga costa occidentale ". Essendo inedita la notizia ed andando il fatto al di là della memoria, nessuno sino ad oggi immaginava l'area già dotata un faro lenticolare, nè tanto meno dove questo potesse essere collocato. Nessuno immaginava che un faro costruito ancor prima del nostro porto, nemmeno quanti oggi organizzeranno la seconda edizione della manifestazione esti...

PORTO SANTAVENERE: Le ragioni storiche per ridare alla città costiera il suo antico nome.

Il Toponimo di Santa Venera e di Porto Santa Venere Le notizie d’archivio sull’esistenza del toponimo Santa Venera o Santa Venere lungo l’area costiera vibonese si concretizzano nel periodo compreso tra il 1444 ed il 1459 , riferite alla esistente tonnara detta appunto di S. Venere. In quegli anni Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo, conferma la concessione del palo della tonnara a Zarletto Caracciolo di Napoli; tonnara che ritroviamo in ulteriori atti con il toponimo di Tonnara di S. Venere posseduta sempre da un membro della famiglia Caracciolo, Berardo, signore di Oppido, nel 1505. Notizie più precise le rintracciamo a partire dal 1507 , anni in cui per la prima volta il toponimo si distingue in Feudo di S. Venera, che risulta preso in possesso dal Duca di Monteleone il 23 marzo del 1507, sottraendolo al Principe di Bisignano. E’ un documento della Corte ducale di Monteleone redatto nel primi anni del 700 che ne traccia l’iter d’acquisizione: “ Nel 25 Novembre 1507 il suddetto Sig...

SANTA VENERE ... SALVA!

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E' difficile non cogliere certi segnali ... e non rendere evidente come ieri S. Venere sia ripassata dalle nostre parti. L’episodio meriterebbe di essere descritto nelle forme di un quadretto ex-voto, tanto in uso nella marineria calabrese nel XVIII secolo, perché in fondo rappresenta la cronaca di una tragedia di mare sfiorata, dunque la rappresentazione di una grazia ricevuta. Il motopesca “Uragano” giace ora a circa 350 metri di profondità, inghiottito dal mare in tempesta pochi minuti, nel Golfo di Lamezia , a circa 12-13 miglia dal porto. ’ Nto mari non c’è taverna recita un detto marinaro. Il comandante descrive un'onda altissima, seguita da altre simili che in un attimo ha avvolto il motopesca, rendolo ingovernabile una volta che il mare invade la sala macchina. All’equipaggio non rimaneva che sottrarsi dal pericolo, lanciare un disperato SOS e tuffarsi in mare. E così ha fatto Luciano De Pinto, comandante dell’Uragano, assieme ai pescatori Giorgio Bono e Onofrio Cutrì....

DELUSI DAL PRESENTE... CONFORTIAMOCI CON UN SINDACO DEL PASSATO!

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Per distrarci dalle quotidiane evidenze del vuoto di governo che sovrasta le nostre teste, mettendo a rischio la nostra esistenza, scriviamo d'altro e volgendo lo sguardo al passato, diamo conto dei passi mossi in questi giorni alla ricerca di Santa Venera. Dobbiamo al Conte Vito Capialbi, l'importante studioso e storico montelonese, ed alle sue " Memorie per servire alla storia della santa chiesa tropeana ", pubblicate nel lontato 1852, il rinvenimento di una utile traccia per legare la storia di Santa Venera con la chiesa tropeana. La nostra storia con quella di Tropea. Ricordiamo il quesito postoci dopo aver identificato nell'attuale mostra del Museo Diocesano Tropeano un prezioso busto reliquiario di Santa Venera: come può essere giunto quel reliquiario nella città di Tropea? Seppur fosse facile immaginare costanti contatti tra i centri costieri siamo andati a caccia di documenti che ne testimoniassero la frequenza o quanto meno una traccia di contatto. Ed il ...

"CAPVT VNIS EX XI MILLIBUS VIRGINUM"

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La sensazione, quando si parla di Santa Venera, è sempre la stessa: sembra che non si racconti ai più di un culto cristiano ma di uno talmente antico e sconosciuto da rasentare il paganesimo. Dinanzi ai "non lo sapevo" è spesso quasi inutile ricordarne la storia o i tanti luoghi del sud in cui è venerata da secoli. Noi comunque non demordiamo ed un'ulteriore occasione per confermarne attestazioni nell'area vibonese ce la offre una inattesa quanto gradita, recente scoperta, che fremiamo dal condividere con voi. Si tiene in questi giorni a Tropea una interessante mostra su Lorenzo Albino, nel cuore del centro storico, allestita nel Palazzo Vescovile, dove ha sede il Museo Diocesano . Visitandola, inaspettatamente, ci si ritrova a percorre gran parte della storia devozionale della città, grazie all'ulteriore esposizione di opere lignee, argenti e quadri devozionali, provenienti dalle diverse chiese tropeane. Tra le tante opere esposte è possibile farsi ammaliare - co...

SANTA VENERE: R4 o R2?

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Con la Delibera n. 4/08 del 20 maggio 2008 , il Comitato Istituzionale dell'AUTORITA' DI BACINO REGIONALE, ha provveduto alla riclassificazione dell'area – in Loc. Santa Venere – a rischio di frana R3 nella frazione Vibo Marina del Comune di Vibo Valentia. Alla presenza di 7 membri su 13 (tra i 6 assenti si segnala la nostra Provincia) è stata accolta l’istanza del Comune di Vibo Valentia (Nota Prot. n. 17659 del 16/5/2007), di riclassificazione di un’area a rischio di frana «R3», denominata Vibo 09, ubicata in Vibo Marina, con allegata uno Studio Geomorfologico e Geologico. Da quanto emerge dalla lettura della delibera a seguito dell’istruttoria della Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino Regionale, il Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino, nella seduta del 6/3/2008 ritenendo validi gli elementi forniti dallo studio, ha espresso parere favorevole all’accoglimento della richiesta di riperimetrazionee inoltrata dal Comune di ViboValentia, e così all'unanimità de...

SANTA VENERA RITORNERA' PRESTO TRA NOI!

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Nell'ultima edizione della Fiera Nautica delle Calabriae, tra le tante cose interessanti che hanno attirato la curiosità dei visitatori, figurava a ben ragione la riproduzione su ceramica di Santa Venera. Un grande pannello decorato e cotto a forno, realizzato da un artista che opera a Serra S. Bruno. Avevo proposto ai soci della Consulta Portuale Santa Venere di sostenere in qualche modo il recupero di un antico culto, che ha condizionato così tanto il nostro territorio da diventarne uno storico toponimo. Ebbene, con grande emozione, all'inaugurazione della Fiera, alla presenza delle autorità civili e religiose, è stata benedetta la sacra effige, fortemente voluta e "concretizzata" dalla Consulta. Presto detto... presto fatto! Un miracolo! Tra l'altro l'opera è stata apprezzata tantissimo da quanti, scorgendola in lontananza, vi si accostavano nel tentativo di riconoscerne i segni del martirio, i colori, il viso. Ora la bella opera artistica, che ritrae la ...

LA MEMORIA SMARRITA.

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Non so se è possibile tracciare un percorso utile a riacquistare la memoria collettiva, ma certo un timido tentativo va fatto. Per prima cosa, per partire bene, è utile fare un elenco degli "oggetti" smarriti, elenco con il quale avviare la ricerca o la rivendicazione. L'elenco è lungo e l'imbarazzo di svelare la quantità delle cose perse è pari alla sofferta coscienza di rivelare pubblicamente una comunità tutt'altro che concentrata su se stessa o sul suo futuro. L'episodio dimenticato dai più del 12 aprile '43 è emblematico, ma tant'è... è ormai terapeuticamente necessario farlo. Nei post precendenti abbiamo constatato di aver perso il nome antico del nostro borgo inspiegabilmente, così come inspiegabilmente si è perso quello che potremmo definire il culto primitivo . Della Santa Venere difatti abbiamo perso il ricordo, la chiesa diruta ed il suo culto; del nome antico della nostra attuale città non poteva che accadere altrettanto: Vibo Marina si sos...

IL PORTO LO ABBIAMO, MA SANTA VENERE CI MANCA!

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Se ci pensiamo bene, nel nostro territorio ormai non vi è più alcuna traccia visibile del culto di Santa Venera. Il Porto c’è ancora, ma di Santa Venera sembra non ci sia più alcuna traccia. Ma chi era Santa Venera? Il culto è greco-cristiano, riferito a Santa Parasceve, la vergine santa e martire venerata, soprattutto nell’Italia Meridionale, con i nomi di S. Venera, Veneria o Veneranda. Ebbe grande popolarità in epoca medievale e risulta oggetto di passiones ed Elogi. Nata a Roma, o a Locri, all’epoca dell’imperatore Adriano, da ricchi genitori cristiani, che avevano ottenuto con le loro preghiere la sua nascita dopo 35 anni di matrimonio. Alla loro morte Venera vendette tutti i beni che aveva ereditati e distribuì il ricavato ai poveri; poi si ritirò in preghiera finchè non cominciò a predicare pubblicamente la dottrina cristiana. La predicazione della dottrina da parte di una donna, contraria a quanto impartito dalla religione ufficiale, provocò l’ira dei giudei che la denunciaron...