Domani sarà il VI Anniversario dell'Alluvione di Vibo, e la circostanza sarà certamente oggetto di retoriche dichiarazioni, con la promessa che non accadrà mai nulla di simile, che i lavori per la messa in sicurezza sono stati ultimati e ch e i colpevoli (se ve ne sono stati) saranno riconosciuti e perseguiti. Ognuno dirà la sua, meno che le vere vittime, il piccolo Salvatore ed i grandi Ulisse e Nicola, ancora oggi celebrati in quel tratto di strada in cui sono morti, solo dalle loro famiglie, con una piccolo contenitore e fiori di plastica, attaccati col fil di ferro, sul guard-rail! Nonostante ci saranno messe, manifestazioni, fascetricolorate d'autorità, che mostreranno ai parenti delle vittime i passi in avanti della giustizia e dei lavori per la messa in sicurezza, dinanzi a quelli rimborsati, in toto o in parte, dalla calamità. Si parlerà di altro, perchè la città teme che la cementeria produrrà solo clinker e non più cemento, perchè le emergenze continuano ad avere com...