12 APRILE 1943 : LA MORTE ARRIVA DAL CIELO. Una testimonianza diretta.

"Approfittando della bella giornata di primavera, avevamo steso il bucato al sole, nel cortile della casa in cui abitavamo, prospiciente al porto.
Il mare quel giorno era calmo, ma non i nostri animi; negli ultimi giorni era suonata più volte la sirena dell'allarme aereo, posta sul campanile della chiesa. Ci avevano poi detto che non c'era da temere in quanto si trattava solo di un aereo da ricognizione inglese, ma che non c'erano pericoli di bombardamento. Ma ogni volta che si sentiva la sirena, la gente si riversava per strada e cercava di mettersi al sicuro dirigendosi verso le campagne che circondavano il paese, lontano dai possibili obiettivi delle bombe (non esisteva in paese un rifugio anti-aereo per la popolazione. ndr).
Anch'io, con mia sorella e mia madre, avevo preso l'abitudine di fuggire verso la collina; lì avevamo appreso da alcuni contadini che l'aereo che spesso sorvolava il paese a bassa quota aveva sparato una raffica di mitragliatrice verso un gruppo di sflollati inermi, provocando la morte di una donna: la nostra paura aumentava ancora di più, anche perché, nel tornare a casa, ci eravamo accorti che i proiettili avevano lasciato i loro segni anche sui muri e sulla ringhiera in ferro che divideva la nostra abitazione dalla strada.
Anche quel giorno, dopo l'ennesimo allarme, ci eravamo diretti verso la collina, abbandonando la nostra casa ; ma stavolta fu diverso. Improvvisamente udimmo un rombo prolungato e comparve una formazione di grossi bombardieri affiancati da aerei più piccoli
(i caccia "Spitfire" della RAF). La contraerea posta a difesa del porto cominciò a sparare e vedemmo uno di quegli aerei dirigersi verso il promontorio di Briatico lasciandosi dietro una scia di fumo nero (la carcassa dell'aereo verra' recuperata casualmente da un peschereccio nel 1978 e depositata su una banchina del porto; si ignora quale sia stata la sua destinazione finale).

Pochi minuti dopo udimmo un sibilo che sembrò infinito, poi dei boati assordanti e fummo investite da folate di vento (era l'onda d'urto provocata dall'esplosione delle bombe inglesi da 12 libre). Una grande nube nera si alzò verso il cielo, coprendoci la vista di quello che stava accadendo.
Quando tutto sembrò finito, ci avviammo di corsa verso casa con il terrore di non trovarla più in piedi. Le bianche lenzuola che avevamo steso la mattina erano diventate nere per il fumo e la polvere, ma la casa miracolosamente non aveva subito danni. Le strade erano piene di enormi buche e dal porto si alzava una spessa nuvola di fumo che impregnava le narici con un acre odore di zolfo (era stato colpito un deposito di bachelite dell'esercito e andava in fiamme una catasta di pali di legno, pronti per essere imbarcati).
Dappertutto si vedevano macerie e molte persone riverse per terra, morte o ferite.
Dalle grida della madre riconobbi il cadavere di una mia amica: Giovanna Lenza.
Ancora in preda al pianto, notai un uomo, che subito riconoscemmo nel sig. Cassisi, tenere in braccio qualcosa: era il corpo martoriato di un bambino.
Una sensazione di orrore s'impadronì di noi e corremmo verso casa.
Eravamo in guerra da tre anni, ma solo allora avevamo fatto conoscenza con la morte e il dolore."

(Dai frammenti di ricordi tramandati da mia madre, che all'epoca dei fatti aveva 21 anni)

Commenti

Anonimo ha detto…
Caro Giuseppe e cari amici di "Percorsi...",
sono arrivato su questo post nel corso della mia ricerca sulle sirene di allarme antiaereo ancora esistenti in Italia. Vedo che a Porto Santa Venere si trovava sul campanile della Chiesa. Mi farebbe piacere sapere se c'è ancora e se è funzionante. O se è stata rimossa e quando. Se si riuscisse a ottenerne anche una foto, potrei inserirla nella mia mappa delle sirene, che è possibile visualizzare qui:

http://maps.google.it/maps/ms?ie=UTF8&hl=it&msa=0&ll=43.056848,11.469727&spn=2.693091,4.268188&z=8&msid=110924311795716681156.00000112fc08af761ceba

Inoltre ne ho parlato diverse volte nel mio blog: http://mariotedeschini.blog.kataweb.it/?s=sirene

posso essere contattato a sireneallarme@gmail.com

grazie

Mario Tedeschini Lalli

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