AMMINISTRAZIONE INNOVATIVA...
Iniziamo il post di oggi col descrivere il nostro stato d'animo: RASSEGNATA DELUSIONE.
Perchè? Siamo riusciti a prendere visione del progetto insediativo che verrà realizzato nell'area dismessa della ex-Gaslini. E' logico, come è ormai nostra abitudine, che consentiamo anche a voi di prendere visione di quelle poche carte che siamo riusciti ad avere, ma... almeno voi, non rassegnatevi quanto noi!
Perchè lo siamo noi? Perchè di colpo, tutte le probabili giustificazioni positive fornite dai soliti bene informati o dai tanti "sentito dire", a destra ed a manca, sulle ricadute positive per l'economia della città dell'investimento privato che si consentiva in quell'area... si sono dissolte.
C'era chi parlava di piscina, centro commerciale, centro edilizio per esigenti turisti inglesi o spagnoli...; c'era chi, seppur dispiaciuto dell'abbattimento dei forni del '900, si consolava con le possibili ricadute economiche al commercio locale. E noi eravamo realmente convinti che qualcosa di vero ci fosse.
Beh! Che c'è di male? Ci aspettavamo un'idea imprenditoriale innovativa, che in qualche modo puntasse a valorizzare turisticamente la nostra città; che questi stranieri mica si sarebbero accontentati di villeggiare in qualche palazzone... sarebbe stato possibile immaginare che con l'occasione si realizzasse una sorta di "discontinuità edilizia"!
Anche perchè era con tali motivazioni che qualche amministratore si è detto favorevole all'iniziativa e disponibile ai permessi di costruzione concessi dagli uffici comunali. Forse, per le tante ricadute economiche che si prefiguravano sulla città, non era il caso di attendere che di tale iniziativa se ne discutesse nell'ambito dell'approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale. Ora ci chiediamo in quanti hanno preso visione del progetto, perchè da quello... non sembra emergere nulla di tutto questo.
In realtà... le carte mettono in bella mostra 6 palazzi di 5 piani (con mansarda 6) immersi in qualche parcheggio.
Se non fosse per una "piazzetta" dalle linee arrotondate ed una piccola area adattata a "baby park", quelle costruzioni non avrebbero niente di diverso dalle tante cooperative costruite lungo via Parodi.
In realtà, come fautori dell'autonomia comunale, a palazzine ultimate, dovremmo ringraziare i nostri amministratori per quanto concesso: c'è da stare sicuri che la soglia dei 10.000 residenti verrà abbondantemente superata a breve.
Ma in realtà... in realtà constatiamo che la mentalità imprenditoriale è sempre la stessa, tutta concentrata a costruire case su case... mattone su mattone, "privato per privare". Ma non vanno ascritte agli imprenditori le colpe maggiori, del resto gli imprenditori fanno il loro mestiere per quanto offre il mercato: chi vende non si sarebbe sottratto ad una proposta pubblica; chi costruisce non si sarebbe sottratto, qualora ci fosse stata, ad aderire ad una "vision" condivisa con il pubblico...!
In realtà... non c'è alcuna "vision" per la città del mare! Constatiamo che la realtà pubblica ed istituzionale mantiene inalterata la strategia insediativa ed urbanistica, tutta concentrata nell'evitare che la nostra comunità venga a dotarsi di spazi pubblici, luoghi in cui socializzare, in cui investire nel futuro e nella qualità della vita, decentrare... o partecipare!
Ce n'è abbastanza per essere delusi e... rassegnati.
Perchè? Siamo riusciti a prendere visione del progetto insediativo che verrà realizzato nell'area dismessa della ex-Gaslini. E' logico, come è ormai nostra abitudine, che consentiamo anche a voi di prendere visione di quelle poche carte che siamo riusciti ad avere, ma... almeno voi, non rassegnatevi quanto noi!
Perchè lo siamo noi? Perchè di colpo, tutte le probabili giustificazioni positive fornite dai soliti bene informati o dai tanti "sentito dire", a destra ed a manca, sulle ricadute positive per l'economia della città dell'investimento privato che si consentiva in quell'area... si sono dissolte.
C'era chi parlava di piscina, centro commerciale, centro edilizio per esigenti turisti inglesi o spagnoli...; c'era chi, seppur dispiaciuto dell'abbattimento dei forni del '900, si consolava con le possibili ricadute economiche al commercio locale. E noi eravamo realmente convinti che qualcosa di vero ci fosse.
Beh! Che c'è di male? Ci aspettavamo un'idea imprenditoriale innovativa, che in qualche modo puntasse a valorizzare turisticamente la nostra città; che questi stranieri mica si sarebbero accontentati di villeggiare in qualche palazzone... sarebbe stato possibile immaginare che con l'occasione si realizzasse una sorta di "discontinuità edilizia"!
Anche perchè era con tali motivazioni che qualche amministratore si è detto favorevole all'iniziativa e disponibile ai permessi di costruzione concessi dagli uffici comunali. Forse, per le tante ricadute economiche che si prefiguravano sulla città, non era il caso di attendere che di tale iniziativa se ne discutesse nell'ambito dell'approvazione del nuovo Piano Strutturale Comunale. Ora ci chiediamo in quanti hanno preso visione del progetto, perchè da quello... non sembra emergere nulla di tutto questo.
In realtà... le carte mettono in bella mostra 6 palazzi di 5 piani (con mansarda 6) immersi in qualche parcheggio.
Se non fosse per una "piazzetta" dalle linee arrotondate ed una piccola area adattata a "baby park", quelle costruzioni non avrebbero niente di diverso dalle tante cooperative costruite lungo via Parodi.
In realtà, come fautori dell'autonomia comunale, a palazzine ultimate, dovremmo ringraziare i nostri amministratori per quanto concesso: c'è da stare sicuri che la soglia dei 10.000 residenti verrà abbondantemente superata a breve.
Ma in realtà... in realtà constatiamo che la mentalità imprenditoriale è sempre la stessa, tutta concentrata a costruire case su case... mattone su mattone, "privato per privare". Ma non vanno ascritte agli imprenditori le colpe maggiori, del resto gli imprenditori fanno il loro mestiere per quanto offre il mercato: chi vende non si sarebbe sottratto ad una proposta pubblica; chi costruisce non si sarebbe sottratto, qualora ci fosse stata, ad aderire ad una "vision" condivisa con il pubblico...!
In realtà... non c'è alcuna "vision" per la città del mare! Constatiamo che la realtà pubblica ed istituzionale mantiene inalterata la strategia insediativa ed urbanistica, tutta concentrata nell'evitare che la nostra comunità venga a dotarsi di spazi pubblici, luoghi in cui socializzare, in cui investire nel futuro e nella qualità della vita, decentrare... o partecipare!
Ce n'è abbastanza per essere delusi e... rassegnati.
Commenti
Abbiamo bisogno di regole anche rigide ma tardano ad arrivare...si sono delusissima anch'io...e pensare che circa 8 anni fa quell'area l'avevano messa in vendita ad una cifra ridicola! per la precisione 350 mila euro terreno e edifici compresi...se penso che con questa cifra a Firenze si prende un appartamento decente di meno di 100 mq!
Mi sembra ora che il disegno diventi più chiaro... essendo impossibile in futuro (per mancanza di aree o edifici) realizzare decentramenti... saremo sempre costretti a dipendere da chi abita a monte (per esercitare o rivendicare diritti/doveri), ergo... sarà improponibile anche la semplice idea di un nuovo comune, con un territorio che non avrà più spazi per realizzare servizi alla sua collettività.
Il loro guadagno costante è la nostra dipendenza... mantenere questa dipendenza è una strategia politica condivisa da ogni partito, ed ancor più dai loro "dipendenti" di Vibo Marina. Comincio a pensare che non è un caso che, piuttosto che costruire un edificio comunale nella città del mare abbiano preferito "ampliare" quello della città del monte!