UN RICORDO PER SHARO GAMBINO.

E' morto Sharo Gambino. Ma in realtà no. Per chi ha avuto modo di trascorrere qualche pomeriggio con lui, tra le strade del suo paese e del suo mondo, è forte la coscienza che di quell'uomo non potrà mai perdersi la memoria. Dolce e severo, pieno di vitalità, di parole sincere.

Scriveva, ma ancor più credeva: nella famiglia, negli amici, nel paese, nella Calabria, nella storia.
Camminando con lui le pietre delle case e le tele delle chiese di Serra rivivevano, la gente aveva il viso svelato, i libri si rivelavano solo quello che erano: un modo per riconoscerti.
Lo ricordo come fosse ora, ed è vivo.
Mi piace ricorcordarlo ora, per me e per voi, con alcune parole da lui scritte per uno dei tanti paesini della nostra regione... testo che potrebbe essere anche il modo giusto per guardare al nostro:
"Il paese! Questo male oscuro (ma non troppo), che ti si radica dentro quando sei ragazzo indifeso e quando in gioventù ti spinge, ti esorta, costringe ad allontanartene come da cosa odiosa, di poi, con gli anni, assume toni ed aspetti poetici, si fa nostalgia, dolore, angoscia a volte e tu non aspiri ad altro che a tornarci per restarci dentro in un abbraccio di terra nera odorosa!
Il paese si ama e si odia, ma l'odio raramente è definitivo, aspetta l'occasione per stemperarsi, addolcirsi fino a trasformarsi del tutto e assumere la tinta e la sostanza del suo contrario, com'è di quegli innamorati che finito il bisticcio, chiarito un equivoco che aveva provocato la frattura, tornano ad amare con raddoppiata intensità."

Era nato a Vazzano e per ricordare le radici del suo impegno di educatore e scrittore (scrisse uno dei primi libri sulla ndrangheta) userò un video - scovato sul web - registrato il 20 Aprile 2008 nella Chiesa di S. Nicola proprio a Vazzano VV, durante la messa in cui la comunità accoglie Pino Masciari, consegnandogli una candela, simbolo di fede e di impegno cristiano, anche nelle vesti scomode testimone di pace e di giustizia.
Non ne sapevo nulla... e se Sharo fosse stato in salute sono certo che sarebbe stato lì, a fare sua quella comunità e quell'omelia, intensa... di un normale don Tonino Vattiata. Grazie al web possiamo rivedere assieme quella "funzione", perchè tutti meritiamo di mettere in funzione la testa e la memoria.

Commenti

Anonimo ha detto…
bellissime le parole del brano da te scelto, che toccano le corde dei sentimenti e che sembrano scritte apposta per la nostra realtà. E' stato il modo migliore per ricordare un graNDE UOMO DELLA NOSTRA TERRA.
pino addesi
Anonimo ha detto…
grazie anche a Voi. Sergio Gambino
EOS ha detto…
E' un buon segno che tu ci legga: noi, che amiamo la nostra terra e i suoi uomini migliori, ne abbiamo bisogno ora... che sembra impossibile incontrarne altri!

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