IL BAGNOSCHIUMA DI SANT'ANNA
Da Portosalvo al mare ogni ponte sulla statale è stato utilizzato come punto di ripresa. Il filmato ben documenta quanto scoperto dalla Capitaneria: essendo il depuratore di Vibo sottodimensionato, la vasca del “troppo pieno” tracima; le acque fognarie finiscono nel torrente con il loro carico batterico, fino a raggiungere il mare prospiciente Bivona.
Le evidenti masse di schiuma e bolle varie non lasciano dubbi sulla presenza di inquinanti derivanti da detersivi e detergenti; il colore delle acque marroni rivela la componente fognaria, la cui carica batterica potrà essere documentata da opportune analisi.
Sembra che lo svuotamento della vasca del “troppo pieno” sia una consolidata prassi: quotidianamente il volume delle fogne della città, collettate sino al depuratore della Silica, supera esponenzialmente la capienza delle sue vasche.
Quotidianamente quindi, tutte le acque fognarie che “non entrano” nelle vasche, saltano il processo depurativo e vengono fatte defluire nel torrente, con buona pace di quanti decantano questa parte della Costa degli Dei, assessori al turismo compresi, ovviamente.
Sembra che tale prassi, attuata da anni come rimedio al sottodimensionamento del depuratore, sia ben nota: nota a chi gestisce il depuratore, nota ai dirigenti ed ai tecnici, nota agli amministratori della città, proprio per questo si racconta che non pochi sono stati gli sforzi per "scaricare" a qualcuno la gestione di quel depuratore
In sostanza coloro che per legge sono demandati alla tutela della salute, allargando le braccia in segno di impotenza, chiudendo gli occhi dinanzi alla evidente impossibilità di gestione funzionale di quel depuratore, hanno consentito l'adozione di quella descritta come l'unica soluzione al problema del sottodimensionamente: fare tracimare la vasca del “troppo pieno”, donando le acque reflue intrattabili ai cittadini ed ai turisti che risiedono sulla costa.
Insomma, da anni i nostri amministratori, a quanti si recano sulle spiagge, usano regalare l'ormai noto BAGNOSCHIUMA DI SANT'ANNA! Non se ne certificano i benefici anti-batterici ma quelli detergenti si!
Paradossale vero? Abbiamo scoperto in questi anni la carica distruttiva del S. Anna ad ogni pioggia superiore alla media… nonostante ciò sia da secoli documentato; oggi scopriamo che la sua carica inquinante è risaputa (perchè scelta gestionale) anche di chi, contrariamente agli obblighi civili, legali o contrattuali, dovrebbe tutelare la salute pubblica, punire gli scarichi abusivi in tutti i fossi e torrenti (S. Anna compreso), tabellare con divieti le spiaggie che presentano rischi per la salute.
A questo punto una domanda sorge spontanea:
anche la carica distruttiva dei nostri torrenti, al pari di quella inquinante, è una scelta del modo perverso di amministrare e gestire il territorio?
ADDENDUM1:
A metà filmato è riconoscibile il vecchio depuratore costiero di Bivona, dismesso ancor prima dell'alluvione del 6 luglio 2006, dopo della quale è praticamente inutilizzabile. In passato la vasca del "troppo pieno" del depuratore della Silica era collettata con tale depuratore, percui l'eccesso di portata veniva trattato da quest'ultimo. Qualora la portata fosse stata ancora non trattabile o eccessiva, una ulteriore condotta faceva confluire le acque reflue al depuratore di Portosalvo. Praticamente da qualche anno ormai il depuratore della Silica si ritrova completamete "isolato" dal sistema depurativo costiero, il che dimostra quanto sia stata scellerata la scelta di riversare nel Torrente S. Anna le acque reflue in eccesso, piuttosto che adoperarsi per ricollegarlo alla rete depurante.
ADDENDUM2:
Il nuovo assessore regionale all'ambiente è personalmente intervenuto, con pala e carriola, per evitare alle acque del Torrente Tomarchiello (anch'esso ridotto a collettore fognario - vedi articolo allegato) raggiungessero il mare.
Plaudiamo e il gesto simbolico, che dimostra la disponibilità ad attivarsi per risolvere il problema. Egli sa quanto noi che le acque dei torrenti, seppur una temporanea diga può impedire loro di sfociare direttamente in mare, giunte sulla spiaggia sabbiosa, raggiungono ugualmente il mare, per l'effetto congiunto della capillarità dei liquidi e della permeabilità dell'arenaria.
Per rendersene conto basta porsi nei pressi della diga creata e versare una bottiglia d'acqua sulla sabbia: se l'acqua sparisce, come sparisce, secondo voi, dove andrà a finire?
Commenti
Vincenzo
Ieri abbiamo inviato via mail (come è nostra consuetudine per quei post che riteniamo contengano qualche informazione in più) a tutte le redazioni stampa di Vibo proprio perchè la visione del video è più esplicativa di mille altre spiegazioni.
Ringraziamo la redazione di Vibo della Gazzetta del Sud per una mail inviataci a riscontro, nella quale pur ritenendo la riflessione interessante, ci informava che fonti istituzionali affermano come il depuratore della silica non sia sottodimensionato, e che l'apporto delle sue acque al torrente dipenda da una valvola difettosa, che si aziona "moto proprio".
Da quanto ci consta il depuratore della Silica ha una portata dichiarata per 10/15 mila abitanti e ciò sin dai tempi della sua costruzione. Se escludiamo le frazioni costiere la popolazione a monte si attesta a circa 23.000 ed a tale numero aggiungiamo quella temporaneamente residente per il periodo estivo (le stime sul centro montano danno in media +10/+15%), la sua inefficacia depurativa stagionale emerge prepotentemente.
Il carico delle acque bianche o pluviali (unico che possa variare con una stagione estiva) crediamo sia sopportato da un percorso ed una vasca diversa da quella fognaria.
Ci risulta inoltre che proprio per far fronte alle sue ridotte capacità il nucleo industriale ha recentemente inserito, nel bando progettuale per la realizzazione di una centrale idroelettrica nell'area oggi occupata dal depuratore della Silica - che produrrà 7mila kw/h al giorno di energia elettrica sfruttando le acque reflue - l'ampliamento della base di vasche in dotazione.
Ergo... le vasche attuali non bastano al trattamento delle acque reflue.
Comunque sia quello che pare assurdo è che volenti o meno, scattando le valvole, il torrente -chè è un sistema naturale vivente che percorre aree agricole oltre che sfociare a mare - venga considerato alla stessa stregua di una "tubatura", e che - per il conseguente pericolo alla salute pubblico che l'operazione comporta - nessuno ritenga necessario attivare procedure di allerta o avviso per il rischio certo alla salute che si provoca ad ogni scarico nel torrente, non autorizzato o autorizzabile, nel Torrente S. Anna.
Vi auguro di non interrompere la vostra battaglia, perchè una battaglia interrotta a metà è una battaglia persa.
Gianluca di Firenze