ISOLA DELLE FEMMINE E L'ISOLA DEGLI IGNARI





Ho scoperto questo video messo in onda su La7 quasi un anno fa. Cercherò di saperne di più di quanto compiuto dal Comitato di Isola delle Femmine (PA). Porto, deposito, carbone... alcune vicende legate alla presenza dell' Italcementi (clikkate e scaricate la brochure dal sito aziendale e leggete pag. 14!) sul territorio ci accomunano troppo per non essere in qualche modo approfondite.
Personalmente ho sempre ritenuto che quello scaricato nel nostro porto fosse "polverino di carbone" ma l'intervista nel video ad un chimico che chiarisce come questo nome sia in realtà un modo diverso di chiamare il pet-coke, mi fa nascere qualche dubbio, obbligandomi a riflettere sulle modalità con cui viene sbarcato, trasportato e depositato nel nostro territorio.
Il Pet-Coke è un prodotto che si ottiene dal processo di condensazione per piroscissione di residui petroliferi pesanti e oleosi fino ad ottenere un residuo di consistenza diversa, spugnosa o compatta (Petroleum-Coke o Pet-Coke). Nel processo di “coking” si realizza un “craking” termico spinto che dà origine - attraverso reazioni di piroscissione - a frazioni liquide e a coke, costituito per il 90-95% da carbonio. Il coke è costituito da idrocarburi aromatici policiclici ad alto peso molecolare e presenta un elevato tenore di carbonio e basso contenuto di ceneri. In sostanza il Pet-Coke è l’ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio e viene considerato lo “scarto dello scarto” dell’oro nero, tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, il Pet-Coke comprende oltre ad IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) - in particolare benzopirene - metalli pesanti come il nichel, il cromo e il vanadio. Nella combustione crea inquinamento e se movimentato senza speciali precauzioni può sollevare polveri molto dannose per l'organismo umano.
Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del Pet-Coke deve quindi seguire ferree regole dettate da un decreto del Ministero della Sanità equiparabili al trasporto di sostanze pericolose.
Tutto ciò non depone a nostro favore... in un territorio dove le regole non esistono o, se vi sono, non vengono osservate da nessuno.

Commenti

Anonimo ha detto…
caro Antonio, ti confermo che al Cementificio di Vibo Marina viene utilizzato il Petcoke così come potrai evincere dal documento che ti ho allegato tramite e.mail e che spero tu voglia pubblicare. I tuoi dubbi erano quindi fondati, resta il fatto adesso di capire o meglio conoscere, quanto l'utilizzo di simili derivati della lavorazione del petrolio incidano sull'ambiente e sulla salute pubblica. Roberto Maria Naso
EOS ha detto…
Bene... anzi male! La conferma è nella stessa brochure aziendale? Incredibile! (scaricabile al link Italcementi del nostro post)Vedremo...
Anonimo ha detto…
Cari amici sono Pino Ciampolillo Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita di Isola delle Femmine un piccolo borgo mainaro alle porte di Palermo e sede di un sito Italcementi che vorremo tanto regalare a qualche comune desideroso di ricevere le diossine che questo mostro è autorizzato ad emetter dopo l?AIa ricevuta nel luglio dii questo anno.
Per maggio ri informazioni linhka il video:
http://dailymotion.alice.it/isolapulita/video/x6g3h4_isola-italcementi-aia-petcoke-rifiu_news

Tra i nostri siti:
http://www.isolapulita.it
Ciao Pino Ciampolillo
EOS ha detto…
Ciao Pino, ormai per quanto abbiamo letto su Isola delle Femmine, Italcementi e le tue personali vicissitudini, è come se fossimo lì. Hai tutta la mia personale solidarietà, così come credo di tutti noi.
Sul Petcoke c'è bisogno di chiarezza, così come è necessario pretendere il rispetto delle norme a tutela della salute, anche perchè trasferire le cementerie altrove mi pare difficile.
Dalle nostre parti l'AIA non è ancora arrivata, ma la richiesta è datata da un bel pò. Si attende. Intanto siamo riusciti a far restare la nave alla fonda... in attesa! Hai particolari notizie sul Petcoke nigeriano?

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