La proposta di un vibonese "illuminato": La salvezza di Vibo? Forse il suo mare, giovani colti e fantasia al potere.

Il prof. Carlo Beneduci, fine intellettuale vibonese, così scrive sul periodico "Monteleone" - ottobre 2008 -:
"Il sogno vola alto ad abbracciare e ricongiungere in un solo nodo d'affetto e di orgoglio storia e cultura di Vibo e Vibo, di chi abita sull'alto colle e chi nella marina, dei soprani e dei sottani. Le schiere di pacifici e pensosi cittadini, di sotto e di sopra, sono riuniti in assemblea a discutere del proprio fututo. Stranamente ai margini stanno i rappresentanti politici, tenuti una volta tanto in non cale e la loro estromissione é volutamente palese dopo i guasti e le divisioni indotte dalle mire spartitorie del potere a fini personali. I convenuti sentono di appartenere alla stessa cultura, di avere un destino comune. Tra di loro emergono due leaders che affermano convinti: "Riaffermiamo la nostra storia. Ci animi la coscienza di un passato lontanissimo e per molto tempo anche nobilissimo. Pensiamo che solo dall'unione delle forze si potrà risalire la china e far rifiorire la nostra città. Non attecchiscano in noi le polemiche pretestuose che ci voglioni separati. Noi di Vibo, soprana e sottana, dobbiamo partire dall'idea del rispetto reciproco, della condivisione, della parità di diritti. Perciò, insensibili al canto delle sirene ammaliatrici dei partiti, di qualsiasi colore, ci presenteremo agli elettori con una nostra lista civica. E per dare un segno del cambiamento radicale eleggeremo un primo sindaco della Vibo di sotto, affiancato da un vice-sindaco della Vibo di sopra. Il compito di questa amministrazione unitaria sarà quello di rimediare ai guasti sin qui prodotti dalla distorta visione del passato e l'inizio di un ampio progetto di sviluppo legato alle attività del porto e alle risorse offerte dal mare..."
Mettiamola così: fino a ieri i soprani, quelli del colle, si sono comportati nei confronti di tutte le frazioni, Vibo Marina in testa, da colonizzatori; hanno avuto voti regalando in cambio inquinamento, incuria, abusivismo edilizio. Si é sperperato in poco meno di 50 anni un potenziale naturalistico economicamente rilevante, che avrebbe assicurato entrate costanti e benessere alle generazioni future.... Verrà chiesto a gran voce l'istituzione di un parco marino per garantire un mare cristallino e in più serre di fiori come in Liguria e piste ciclabili, campi da tennis, di calcio, di pallavolo. Cosa fare oggi? Infrastrutture. Se ne parla molto da parte dei politici soprani, ma con scarsi risultati... l'adeguamento del porto presuppone l'ampliamento della diga foranea, ma tale presupposto implica uno scenario più ampio. Si pensa inevitabilmente alle autostrade del mare e al nostro porto come alla porta marittima d'ingresso per chi proviene da Napoli e dalla Sicilia con navi di linea che lavorano a pieno ritmo, ma non é pensabile che le viuzze di Pizzo o lo svincolo che conduce alla nazionale passando per Longobardi possano sopportare l'intensità di un traffico che potrebbe raggiungere punte d'inquinamento improponibili. Perciò occorrerebbe realizzare prioritariamente un collegamento veloce con l'autostrada. Una soluzione potrebbe essere la costruzione di una galleria che unisca con un raccordo super Vibo Marina all'autostrada in tempi brevissimi. I benefici per la nostra città sono evidenti: il porto turistico si proietterebbe in un futuro luminoso, quello peschereccio potrebbe ambire ad ospitare la borsa del pescato di tutto il medio Tirreno calabrese e lo stesso turismo locale, una volta risanato il mare, potrebbe ripartire e svilupparsi alla grande. Occorrerebbe però bonificare anche il Pennello. L'abusivismo selvaggio ha sottratto alla città il più bel lungomare possibile, che avrebbe potuto creare un indotto turistico-commerciale di prima grandezza. Risanare il Pennello, dunque, per rimediare in parte al danno economico oltre che ambientale.
Un sogno nel sogno, in cui i termini sono rovesciati: a fare da giardino potrebbe essere la zona costiera, da Vibo Marina a Porto Salvo e i soprani potrebbero perlomeno affacciarsi su prati fioriti e il mare portarne gli effluvi su in alto fino a sconfiggere gli olezzi nauseabondi ... La salvezza di Vibo, dunque? Forse la sua costa, il suo mare, i giovani colti e la fantasia al potere. Auguriamocelo."


E' proprio un bel sogno, professore, ma temiamo che sarà destinato a rimanere tale e, cosa più importante, forse é stato fatto troppo tardi. Ormai abbiamo altri sogni. Alea iacta sunt....

Commenti

EOS ha detto…
Mi pare logico: Come fai a non rispettare i ruoli? Ai SOPRANI, anche nei sogni spetterebbe sempre il SINDACO ed ai SOTTANI, come negli incubi, sempre il suo VICE servitore!
Anonimo ha detto…
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Marcello

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