VIBO MARINA: ZONA FRANCA URBANA ADDIO!

La notizia era attesa, anche se gli esiti erano a dir poco certi al 99,999%. Il "marinate" (sic!) si conferma termine jellante e così il Gruppo Tecnico dipartimentale del Ministero dello Sviluppo, completando il 30 settembre scorso l'istruttoria delle proposte progettuali e delle Relazioni Tecniche delle Regioni, ha sancito definitivamente il NO a Vibo Valentia.
Sicuramente ben altro rispiro avrebbe avuto la proposta se l'avessero chiamata "Porto Santa Venere: Città del Mediterraneo", invece di "Proposta Località Marinate"!
Tant'è che nostro malgrado scopriamo che ci sono zone, in Calabria ed in Italia, con disagi socio-economici maggiori della nostra. Addio alla Zona Franca Urbana... ma vuoi mettere la soddisfazione di vivere in una periferia "meno disagiata" di quelle di Napoli, Taranto, Cagliari, Massa Carrara o Lamezia Terme? Come mai i numeri e le statistiche rendono mera "allucinazione" quello che al contrario è un "palpabile" disagio storico?
Sono così stati selezionati definitivamente i 22 comuni che avranno diritto agli incentivi ed agevolazioni fiscali e previdenziali fissati con le “zone franche urbane”, per circa 50 milioni l’anno! Le 22 “zone franche urbane” sono: Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Catania, Gela, Erice in Sicilia; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Quartu Sant’Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.
Solo queste 22 "zone più disgraziate di noi" verranno sottoposte al Cipe e successivamente notificate alla Commissione europea. (leggi relazione finale)
L'indicazione della Regione Calabria si è quindi rivelata decisiva per la scelta finale dei comuni calabresi. Vibo Valentia, o meglio "le Marinate", era fuori dalla terna prima e fuori dalla terna è rimasta anche dopo!
Che non abbia convinto l'innovativa proposta avanzata dal comune di Monteleone di "esentare dalle imposte comunali di pubblicità" le nuove aziende locali, come sostanzioso sostegno finanziario allo sviluppo economico? E pensare che c'era qualche assessore che, fidando sulle "sue conoscenze", si diceva convinto che Vibo non sarebbe rimasta esclusa: che uomini, che tempra... che politici!
Una lezione di stile ci viene dalle Regioni Lazio e Sardegna, che rispetto alle candidature pervenute dalle amministrazioni hanno deciso di non stilare alcuna graduatoria preselettiva, lasciando al Ministero la scelta, evitando così di stilare "priorità" che gioco forza condizionavano la decisione e mettevano in conflitto politici e comunità.
Tant'è che nostro malgrado scopriamo che ci sono zone, in Calabria ed in Italia, con disagi socio-economici maggiori della nostra. Addio alla Zona Franca Urbana... ma vuoi mettere la soddisfazione di vivere in una periferia "meno disagiata" di quelle di Napoli, Taranto, Cagliari, Massa Carrara o Lamezia Terme? Come mai i numeri e le statistiche rendono mera "allucinazione" quello che al contrario è un "palpabile" disagio storico?
Sono così stati selezionati definitivamente i 22 comuni che avranno diritto agli incentivi ed agevolazioni fiscali e previdenziali fissati con le “zone franche urbane”, per circa 50 milioni l’anno! Le 22 “zone franche urbane” sono: Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Catania, Gela, Erice in Sicilia; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Quartu Sant’Elena e Iglesias in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria.
Solo queste 22 "zone più disgraziate di noi" verranno sottoposte al Cipe e successivamente notificate alla Commissione europea. (leggi relazione finale)
L'indicazione della Regione Calabria si è quindi rivelata decisiva per la scelta finale dei comuni calabresi. Vibo Valentia, o meglio "le Marinate", era fuori dalla terna prima e fuori dalla terna è rimasta anche dopo!
Che non abbia convinto l'innovativa proposta avanzata dal comune di Monteleone di "esentare dalle imposte comunali di pubblicità" le nuove aziende locali, come sostanzioso sostegno finanziario allo sviluppo economico? E pensare che c'era qualche assessore che, fidando sulle "sue conoscenze", si diceva convinto che Vibo non sarebbe rimasta esclusa: che uomini, che tempra... che politici!
Una lezione di stile ci viene dalle Regioni Lazio e Sardegna, che rispetto alle candidature pervenute dalle amministrazioni hanno deciso di non stilare alcuna graduatoria preselettiva, lasciando al Ministero la scelta, evitando così di stilare "priorità" che gioco forza condizionavano la decisione e mettevano in conflitto politici e comunità.
Altra tempra, altri uomini, altri politici! Ai tre quartieri calabresi scelti vanno i nostri più sinceri auguri.
Commenti