LA CITTA' MANIFESTA (FINALMENTE) LA SUA PAURA!
E' vero: Vibo Marina ha paura! Mentre si assiste inermi all'aumento dei casi di decesso per tumore, la comunità apprende che riparte l'iter avviato dall'Italcementi per trasformare la cementeria in un inceneritore. Riparte l'iter autorizzativo, ripartono le delegazioni del comune per visitare nel resto d'Italia le città in cui la società vanta alimentarsi con CDR e PFU!
Nonostante l'intera comunità sia contraria a trasformare la cementeria postbellica in un inceneritore (leggi articolo di oggi su ilQuotidianodellaCalabria) ... la proposta di bruciare (oltre al Pet-Coke) rifiuti, gomme e plastiche usate ottiene credito presso gli enti locali.
Nonostante sia palpabile il sospetto ed il timore che gran parte dell'aumento esponenziale di consumo di farmaci antitumorali nella città sia dovuto all'attuale uso di Pet-Coke ... l'ASP di Vibo Valentia non predispone alcuno studio epidemiologico sul nostro territorio.
L'attenzione al nostro territorio è sempre stato però un punto di forza dell'Italcementi, tanto è vero che prima di bruciare il CDR in altre città, proprio la nostra fabbrica ha accolto delegazioni di amministratori da ogni dove! E' proprio da noi che vanta inediti primati: usa ed userà sempre combustibile di qualità;da oltre 40 anni dota la nostra città di campi di calcio, palazzetti dello sport ... e perfino un enorme parco verde incornicia il nostro porto, con tanto di Centro Medico, Centro Sociale e Biblioteca ... tutti donati al Comune, grazie ad una convenzione compensativa che si distingue di essere stata tra le prime ad essere redatte in Italia. Sono anni che l'azienda fornisce puntualmente i dati quotidiani delle sue emissioni in atmosfera, che persino il Comune ha ritenuto posizionare la sua centralina di controllo controvento, giusto per ampliare la gamma dei dati disponibili! Tutti i dati sono così consultabili online e negli albi pretori dei circondari, con un archivio storico che parte dal 1950: li conoscono talmente in bene che è l'unica industria che autorizzata ad emettere fumi nell'atmosfera con una stretta di mano. Ma la cosa che la distingue è un archivio pubblico dei suoi operai, che sin dai primi attimi dell'avvio produttivo, ne ripercorre la loro vita e la loro morte. Come si fa a non ricambiare tanta corretta politica aziendale con il rischio infondato di qualche decesso in più?
Nonostante l'intera comunità sia contraria a trasformare la cementeria postbellica in un inceneritore (leggi articolo di oggi su ilQuotidianodellaCalabria) ... la proposta di bruciare (oltre al Pet-Coke) rifiuti, gomme e plastiche usate ottiene credito presso gli enti locali.
Nonostante sia palpabile il sospetto ed il timore che gran parte dell'aumento esponenziale di consumo di farmaci antitumorali nella città sia dovuto all'attuale uso di Pet-Coke ... l'ASP di Vibo Valentia non predispone alcuno studio epidemiologico sul nostro territorio.
L'attenzione al nostro territorio è sempre stato però un punto di forza dell'Italcementi, tanto è vero che prima di bruciare il CDR in altre città, proprio la nostra fabbrica ha accolto delegazioni di amministratori da ogni dove! E' proprio da noi che vanta inediti primati: usa ed userà sempre combustibile di qualità;da oltre 40 anni dota la nostra città di campi di calcio, palazzetti dello sport ... e perfino un enorme parco verde incornicia il nostro porto, con tanto di Centro Medico, Centro Sociale e Biblioteca ... tutti donati al Comune, grazie ad una convenzione compensativa che si distingue di essere stata tra le prime ad essere redatte in Italia. Sono anni che l'azienda fornisce puntualmente i dati quotidiani delle sue emissioni in atmosfera, che persino il Comune ha ritenuto posizionare la sua centralina di controllo controvento, giusto per ampliare la gamma dei dati disponibili! Tutti i dati sono così consultabili online e negli albi pretori dei circondari, con un archivio storico che parte dal 1950: li conoscono talmente in bene che è l'unica industria che autorizzata ad emettere fumi nell'atmosfera con una stretta di mano. Ma la cosa che la distingue è un archivio pubblico dei suoi operai, che sin dai primi attimi dell'avvio produttivo, ne ripercorre la loro vita e la loro morte. Come si fa a non ricambiare tanta corretta politica aziendale con il rischio infondato di qualche decesso in più?
Commenti
Ho frequentato le scuole nel funzionale e sicuro complesso scolastico antisismico donato da Italcementi alla Comunità. Ed è un piacere del corpo e dell’anima andare a trascorrere una giornata di festa nel grande e curato parco cittadino, polmone verde meraviglioso e protetto, voluto a tutti i costi da Italcementi e messo dalla stessa a disposizione di tutta la comunità. Che bello vedere tante belle famiglie felici e in salute riunirsi attorno ad un barbecue festoso e rilassato.
Non vado mai in vacanza, perché a Vibo Marina sto così bene che solo l’idea di andare in posti dove l’aria è inquinata rischio di prendere brutte malattie mi fa paura: preferisco campare 100 anni al mio paese piuttosto che morire giovane altrove!
Quando ho bisogno di un medico, poi, non faccio nemmeno in tempo a chiamare il "118", che sento già le sirene delle ambulanze donate dall’Italcementi al Centro Medico e punto di soccorso fisso di Vibo Marina (che, lo ricordo agli ingrati smemorati, festeggerà i suoi 60 anni di efficiente operosità, la prossima primavera).
Il centro storico di Vibo Marina poi è un vero gioiellino! Un campionario della bontà, della bellezza e dell’efficacia del cemento prodotto dalla nostra fabbrica del cuore! Non solo: quando ogni sei mesi l’Italcementi effettua la tradizionale giornata denominata “Porte Aperte al CDR”, beh…sarà una mia debolezza, ma mi commuovo come fosse la prima volta. E lo faccio pensando agli amici, che non hanno la fortuna di avere sull’uscio di casa propria una azienda che mette davvero in pratica la Responsabilità Sociale d’Impresa, che altrove è solo propaganda, ma da noi è una consolidata realtà.
Sarò un idealista sentimentale, che non si vuole rassegnare al fatto che con la cultura non si mangia, ma ricordo che dopo “Notte a Vibo Marina” (che decantava le bellezze e le suggestioni di un borgo antico), un’altra canzone (solo per ragioni di riservatezza commerciale meno conosciuta della prima) ha voluto mettere in versi la salubrità di Vibo Marina: “Si Campa d’Aria”…
Più volte a settimana, alla sera, partecipo alle riunioni delle molte Associazioni culturali/sociali/sportive cittadine presso il Centro Sociale “Porto Santa Venere”, cui - lo ricorderanno in molti - il National Geographic ha dedicato un numero speciale della sua famosa rivista, elogiandone le peculiarità distintive in termini di architettura, efficienza energetica ed impatto zero. Senza però dimenticare di passare, prima, nella funzionale biblioteca – situata al piano terra del citato Centro Sociale -, dove restituisco i libri presi in prestito, ne consulto e ne prendo in prestito di nuovi e mi collego gratuitamente e velocemente ad Internet, giusto per informarmi (ma solo per atavica abitudine e personalissima statistica) sugli ultimi dati riguardanti la qualità dell’aria cittadina, sulle delibere e i provvedimenti del Sindaco, del Presidente della Provincia e del Bravo Governatore della Regione, nonché Commissario Straordinario alla felicità. (Lo confesso, lo faccio anche per cercare di capire qual è il nome scientifico di quelle bellissime piante multicolore e sempreverdi che abbelliscono il Viale dell’Industria, invidiato in tutta Italia).
Quando, a fine serata, faccio ritorno a casa, non posso fare a meno di sentirmi una persona felice e fortunata. Guardo il gioco di luci dei fari del porto e penso agli autorevoli e famosi architetti, che fanno a gara per realizzare una loro opera in questa sorta di Paradiso in Terra che è Vibo Marina. Primo fra tutti, colui che da noi è il più famoso di tutti e che ormai è diventato cittadino onorario: Renzo Chianu-Chianu
Buon lavoro a tutti.
Zaira Bartucca
www.calabro9.ilcannocchiale.eu