A VITTORIO DE SETA.


Lu tempu ... si è preso il documentarista Vittorio De Seta, così l'intero sud perde un grande poeta ed artista, che ha saputo raccontare i nostri mari e le nostre terre senza infingimenti, senza intrusioni, con sguardi da dentro di straordinaria bellezza, regalando alla storia della nostra nazione voci e suoni ormai riascoltabili e visibili solo nelle sue pellicole. Guardava con attenzione alle iniziative per realizzare il Museo della Cultura del Mare, ma non nascondeva il suo pessimismo sulla capacità della classe politica vibonese e che potessero spendere il loro tempo per realizzarlo. Non lo contraddimmo allora, figuriamoci oggi. Per quanto è stato e per quanto ha fatto dedichiamo a lui nostro pensiero e le nostre passioni, certi di non dimenticarne mai lo sguardo e l'esperienza.



Nato a Palermo nel 1923 (calabrese per parte di madre), è stato celebre autore di documentari premiati in Italia e all'estero come “Un giorno in Barbagia”, “Banditi ad Orgosolo” (migliore opera prima al Festival di Venezia del 1961), “Lu tempu di lu pisci spata”, “Diario di un maestro”, con Bruno Cirino nei panni di un insegnante che combatte l’abbandono scolastico in una scuola della periferia romana . Il suo nome è legato tra le altre cose a “I dimenticati”, nel quale raccontò la festa dell’abete di Alessandria del Carretto, unico momento festoso di una comunità isolata, che nel 2009 gli ha assegnato la chiave del Comune e la cittadinanza onoraria.
Nel 1993 ha raccontato la nostra regione nel documentario “In Calabria” (85 min). Ospite dell’edizione 2008 del Festival Internazionale del Cortometraggio di Pentedattilo, talmente  affascinato dall’antico borgo, il Maestro De Seta decise di realizzare, in quei luoghi, il cortometraggio "Articolo 23 - Pentedattilo", episodio del film collettivo “All Human Rights for All” promosso dalle Nazioni Unite per il sessantenario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed ispirato ai trenta articoli della stessa Dichiarazione: cinque minuti appena, di poesia totale.
Il suo ultimo film è stato, nel 2006, il lungometraggio, “Lettere dal Sahara”, presentato fuori concorso alla Mostra internazionale del cinema di Venezia. L’anno precedente, in occasione di un tributo al regista del Tribeca Film Festival 2005 e del Full Frame Documentary Film.

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