ITALCEMENTI: UN ALTRO MESE ... SOLO PER CAPIRE SE I PROBLEMI LOCALI SONO LA GIUSTIFICAZIONE DI UNA SCELTA GIA' FATTA!
Riportiamo integralmente il recentissimo comunicato stampa della Regione Calabria. Il nostro commento lo pubblicheremo nei prossimi giorni, agli esiti effettivi, ancora poco chiari, dell'incontro romano ... però questo comunicato, al contrario di quello pacioso e tranquillizzante di polici locale, tradisce una delusione che lascia sbigottiti e che non promette nulla di buono:
è come dire, "Come? gli abbiamo promesso tutto e di più, come prima e più di prima e non è servito a spostare di un millimetro la scelta ... già presa? Vi facciamo veder noi se, dinanzi agli scenari del mercato internazionale, non contiamo niente!".
E così, di fronte ad un Governo neutro ed ininfluente, ed all'azienda che consiglia agli operai di ritornare in fabbrica, ai nostri politici non rimarrà che sperare di poter vendere - entro il prossimo mese - la Calabria (Vibo ha già dato il porto, il petcoke, il cdr)... dove non solo si spenderanno tanti soldi (ci sono 1 miliardo e 200 circa milioni i fondi del piano per il Sud, c’è una disponibilità di fondi FESR per circa 800 milioni, da tre o quattro ospedali che dovremo costruire per oltre 450 milioni ... c'è pure la costruzione del Ponte sullo Stretto con le opere accessorie) ... ma sarà possibile farlo anche con pochi vincoli normativi!
Vertenza Italcementi; Il Presidente Scopelliti e la Vicepresidente Stasi hanno partecipato al tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico
Folta presenza delle istituzioni calabresi al tavolo tecnico sulla chiusura degli stabilimenti della Italcementi in Calabria e Sicilia che si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Assieme al Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, alla vicepresidente Antonella Stasi, al sen. Francesco Bevilacqua ed al Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari erano presenti anche il Presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi e il sindaco della città Nicola D’Agostino.
I rappresentanti della Italcementi hanno illustrato le problematiche che hanno indotto la società alla decisione di chiudere alcuni stabilimenti al Sud, tra cui Vibo Valentia. Su tutti il forte decremento della produzione di cemento dovuto alla mancanza di mercato nell’edilizia residenziale, commerciale e delle infrastrutture.
Il Presidente Scopelliti, a tal proposito, ha sottolineato che l’azienda non ha mai manifestato alcuna difficoltà in questi anni. "Noi confermiamo la nostra disponibilità ad affrontare i problemi che sono stati esposti per la Calabria. Ciò che vorrei capire a questo tavolo – ha sottolineato il Presidente – se i problemi sui quali siamo disposti a lavorare per trovare soluzioni sono una semplice motivazione per giustificare una scelta già fatta. La Calabria non è disponibile a far ricadere sulla sua classe dirigente politica scelte che non le appartengono. Ci viene detto che c’è un problema per l’autorizzazione all’uso delle cave, ma a noi non risulta e sul porto di Vibo c’è la disponibilità del comandante a rivedere le limitazioni attualmente esistenti”.
Disponibilità confermata anche dalla vicepresidente Stasi che parteciperà a un tavolo in cui verranno affrontate le questioni sollevate sia dalla Italcementi ma anche da altre aziende. “Ora dobbiamo capire prima di intraprendere una battaglia per il diritto al lavoro – ha continuato Scopelliti - se i problemi sono quelli enunciati e allora ci impegneremo a trovare le soluzioni adeguate, o indipendentemente dalle scelte aziendali su cui non esprimiamo considerazioni ma che ci sembrano già predefinite, se dobbiamo concentrare le nostre azioni sul governo centrale. Io guardo alla Calabria dove ci sono 1 miliardo e 200 circa milioni i fondi del piano per il Sud, c’è una disponibilità di fondi FESR per circa 800 milioni, la costruzione del Ponte sullo Stretto con le opere accessorie, ai tre o quattro ospedali che dovremo costruire per oltre 450 milioni. In prospettiva, sul territorio ci sono importanti interventi e se esiste un problema temporale la Regione farà la sua parte”.
Il tavolo è terminato con la proposta di una nuova riunione a breve tra gli attori principali della vicenda e per trovare soluzioni per il mantenimento degli stabilimenti a rischio chiusura.
Nel frattempo il delegato della Italcementi ha ricordato che l’azienda ha ribadito di aver acconsentito al ritiro della procedura di mobilità con l’obiettivo di individuare, nella cabina di regia istituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ogni soluzione che consenta il mantenimento dell’attuale presidio produttivo e industriale nel territorio vibonese.
In attesa di individuare possibili alternative imprenditoriali da implementare entro l’arco temporale coperto dal ricorso di altri ammortizzatori sociali, i dipendenti sono stati riammessi integralmente al lavoro.
Comunicato stampa Presidenza
Data pubblicazione: 21-06-2012
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