QUANDO CI VOLEVA UN EX-VOTO PER LASCIARE... UN SEGNO!

Non so a quanti sia capitato di entrare nella Chiesa di Portosalvo, dedicata alla SS. Maria di Portosalvo, oggi compresa nella Parrocchia di Bivona. Un breve cenno alla sua storia. Nasce come cappella dotata di un piccolo altare, costruita dinanzi ad un "romitorio", per ex-voto, per la grazia ricevuto dopo un naufragio, del comandante di uno dei tanti legni commerciali che solcavano il nostro mare. Sono tantissimi i centri costieri calabresi in cui si venera la Madonna di Portosalvo, sul Tirreno come sullo Ionio, ed anche quella di questa chiesa è una storia lunga, che meriterebbe ben altro spazio, ma ora importa segnalarne la nascita come ex-voto della gente di mare, al pari della chiesetta di Piedigrotta di Pizzo o del Duomo di Parghelia (della quale città è anche Patrona).
In seguito la chiesa verrà ristruttura, sempre per devozione, dai proprietari del terreno in cui è posta, fino alla sua forma attuale, realizzata dai Lombardi Satriani sul finire dell'ottocento.
Al suo interno si conserva ancora la piccola tela, scampata al naufragio ed appartenuta a quel padrone di barca. Ma l'attenzione oggi la richiamiamo per un'altra tela, la più grande, posta sul soffitto di quella chiesa. Se, entrandovi, provate ad alzare gli occhi potrete ritrovarvi dinanzi ad una vera e propria rivelazione. Il quadro, commissionato dall'ultimo "romita" che custodì la cappella (ritratto nella tela pregante al Madonna) è come fosse una "fotografia" della nostra area costiera, scattata alla fine del '700. Ve ne regaliamo la foto per guidarvi nella rivelazione. In primo piano avviamente la Madonna con Bambino, incoronata da due angioletti, ed in basso a destra il frate eremita. Ma è nella scena ripresa nello sfondo che scopriamo l'importanza del quadro: in basso al centro è possibile vedere la Torre di S. Pietro di Bivona, i cui merli sono coperti da grandi teli bianchi; più a destra un "avvistatore" di tonni, che segnala, sbracciandosi, la presenza del branco ai tonnaroti che su 6 barche a vela, dette sciabbiche, corrono a circondare definitivamente i tonni!
E' certamente una delle più interessanti testimonianze della pesca del tonno lungo la nostra costa che merita di essere meglio conosciuta e valorizzata... per la nostra storia, la nostra identità ed il nostro futuro!
Il quadro devozionale, riprendendo l'ex-voto di un padrone di barca, si "trasforma" qualche secolo dopo in ex-voto dei nostri pescatori! Vi racconteremo ancora la storia di quel quadro e della sua madonna, anche perchè ahinoi, come tutte le nostre risorse, trascurate dai nostri amministratori, attendono di essere valorizzate... attendono... attendono! La storia di questo quadro e della sua chiesa non meritava di essere inserità nell'ultima GUIDA della città? Dicono di no ed i nostri beni storici attendono! Attendono anche... che proprio noi cominciamo a dargli il valore che meritano, magari trasformandole da "ex-voto"... in un "nuovo voto"!

Commenti

Anonimo ha detto…
non ho avuto il piacere di vedere questa nuova guida, ma immaggino che sia la solita importane storia, importante ma solita, di Monteleone, del Castello e delle chiese della Città......

Non si pensa mai alle risorse culturali del comune ed in particolare dell'area costiera unici in una Regione che stà timidamente cercando di riscoprire le sue (poche) tradizioni marinare...

E' una follia non mettere in risalto e custodire ancor più di uno dei tanti castelli, una Tonnara quale quela di Bivona, una chiesetta come quella di Portosalvo o un reperto di archeologia industriale marittima come il Vega II o come l'omai EX forni della Gaslini.......

Non si tratta più di fare campanilismi, è una vera manovra di marketing, sicuamente non ne guadagnerà direttamente il privato.... ma la comunità nè avrà sicuramente vantaggio sia in termini di identità e cultura, sia di turismo....
Anonimo ha detto…
Il problema è che Vibo non smette col campanilismo... perchè se smettesse di guardare alla costa come luogo balneare d'estate e discarica nelle altre stagioni, scoprirebbe quante risorse deprezia e deprezza!

Francesco

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