CASTELLO DI BIVONA: SE IL TAR SOSPENDE L'ITER... NOI NON SONSPENDIAMO LA MEMORIA!

Era prevedibile che gli esiti della gara d'appalto per i lavori di "Restauro conservativo e valorizzazione del Castello di Bivona", avrebbero dato il via a qualche ricorso... e così puntuale come l'ora solare apprendiamo da Il Quotidiano della Calabria che la ditta giunta seconda nella gara del 30 dicembre 2008 ha ottenuto dal TAR Calabria una sospensione provvisoria cautelare dell'atto, in attesa dell'udienza fissata per il 23 aprile 2009, nella quale decidere sul merito dell'annullamento degli atti relativi alla gara del Comune di Vibo Valentia.
Non c'è che dire... è l'ennesima prova dell'esclusivo privilegio che godiamo dall'essere governati da tali amministratori!
La cosa è ancor più sarcasticamente inverosimile se rapportata alle vicende della sfortunata "valorizzazione" del Castello di Bivona... che è databile all'estate del 1988.
In quell'anno il Nucleo Industriale di Vibo avviò i lavori per la realizzazione di strade e parcheggi, lotti e servizi, e gli sbancamenti lambirono il Castello, falciando il vicino agrumeto dei Gagliardi/De Riso, proprietari - ancor oggi - dell'antico maniero.
A nulla erano valse le richieste di molti cittadini di un fermo dei lavori rivendicando una sorte diversa per quell'area e per quel castello, percui dopo aver contattato le Soprintendenze di Cosenza e di Reggio, con un gruppo di amici di Vibo Marina, fummo costretti, una domenica mattina, a frapporci alle ruspe! Ovviamente con una sola visita degli Ispettori... non fu difficile dimostrare il valore del Castello e dell'Area intorno allo Stato Italiano - contrariamente alla cecità della dirigenza del locale Nucleo Industriale - tanto che dopo qualche mese, dall'11 gennaio 1989, molte di quelle aree vennero annualmente - e definitivamente - vincolate!
Fu così che gli sbancamenti si fermarono, le piante di agrumi risarcite e ripiantate... cominciò lo studio storico-archeologico del sito.
Perchè raccontiamo questa storia? Giusto per spiegare didatticamente ai più giovani che il tempo cambia le cose, alle volte in maniera imponderabile!
E' stata una sorpresa scoprire sul quotidiano di stamani che il Presidente della ditta ricorrente al TAR Calabria, la Cooperativa Costruzione Calabrese Scarl, porti il nome Lello Fusca... e che il ricorso sia stato presentato per le stesse ragioni delle nostre perplessità , su quel massimo ribasso, per un monumento al contrario di grande valore!
Ed a questo punto non ce ne vogliate se vi lasciamo immaginare quale fosse il nome, all'epoca, proprio del Presidente del Nucleo Industriale di Vibo Valentia.
Certo... quanto accaduto dimostra che la cecità nei nostri enti locali è rimasta allo stesso grado... ma fa impressione constatare che da imprenditori invece lo si è di meno!
Ma a parte gli scherzi della memoria... la sorte della valorizzazione del Castello di Bivona sembrerebbe all'epilogo, visto che è dal 2005 che non si riesce a spenderne il finaziamento con Fondi Europei 2000/2006!

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