L'AREA COSTIERA? UN FAZZOLETTO DI CARTA DA BOLLO, TRA LA COLLINA E IL MARE!












Per come ci siamo prefissati, pubblichiamo anche oggi una breve rassegna stampa sugli articolo apparsi in questi giorni, legati direttamente o indirettamente all'ingarbugliatissimo intreccio delle vicende GoldenHouse, Piano Versace, Ufficio Tecnico Comunale, Messa in Sicurezza, e Sblocco Edilizio.
Come si noterà comincia ad aprirsi un dibattito sulla carta stampata che pone seriamente il problema del futuro: cosa succederà adesso? Si riparte da 0?
In realtà pare difficile non partire da -0, perchè come scrivevamo la volta scorsa, nel prendere atto dello Studio Idrogeologico Aronica-Scalamandrè e le relative prescrizioni, fatte proprie ed adottate dallo stesso Commissario all'Emergenza Alluvione Scopelliti (a carico del comune con poco più di 40mila euro),  il nostro Comune ha inteso sbloccare di fatto l'attività edilizia nella città ... ma bloccare, perimetrandola di rosso, tutta l'attività edilizia nell'area costiera (se non ricordate la Conferenza Stampa di riferimento vi rimandiamo al nostro post dello scorso settembre).
Noi non siamo riusciti ad aver copia dello Studio Idrogeologico, ma ampi estratti vengono riportati oggi sulle colonne della Gazzetta del Sud. Dunque, lo studio Aronica-Scalamandrè, sancisce che "tutte le aree perimetrate a rischio R3 ed R4, andranno in cautelativa considerare come a rischio molto elevato (R4) e conseguentemente soggette alla disciplina dell'uso del suolo definita dall'art. 16 dalle norme di attuazione e delle misure di salvaguardia del PAI (...) e le aree non a rischio R3 - R4 dello studio alla valutazione di potenziali situazioni di criticità idrauliche puntuali con esondazioni localizzate a causa di interferenze tra i rami di ordine minore dei reticoli idrografici e le infrastrutture civili (ponticelli, tombature, riduzioni sezioni fluviali per accumulo di materiali, ecc.) e/o esondazioni nelle aree urbanizzate a causa dell'entrata in crisi dei sistemi di drenaggio urbano o per la permanenza di volumi zenitalidi (...) In tali aree non a rischio R3 - R4 dello studio, si richiede ai portatori d'interesse, l'elaborazione di specifici studi di compatibilità idraulica, con particolare riguardo ai casi di nuove urbanizzazioni e/o lottizzazioni di significativa estensione territoriale ed in relazione alla morfologia del territori, anche per tener conto delle connesse portate aggiuntive e di un loro regolare recapito ai corpi idrici recettori, controllandone il rilascio senza alterare la preesistente regimentazione degli stessi anche prevedendo, ove si ritenesse opportuno, il ricorso ad idonee opere di mitigazione".

Pare profilarsi un imminente ed epocale braccio di ferro tra tecnici privati e tecnici pubblici, tra esperti di diritto e periti, tra sentenze, ricorsi ed appelli ... un braccio di ferro tra poteri forti palesi ed occulti, niente affatto tranquillizante.
Renderà certamente tutto più ingarbugliato la recente sentenza del TAR (vedi articolo in pdf), che ha riconosciuto ad un privato il diritto a regolare permesso a costruire, nonostante, invocando il Piano Versace, il Comune glielo avesse negato, perchè, affermano i giuristi amministrativi, tale diritto ad edificare era ... "diritto inopportuno ma non precluso"!

Dunque ... si potrà ritornare a costruire? Certamente! Anche perchè ormai il discrimine non è più che il permesso a costruire sia precedente o successivo al Piano Versace o allo Studio Aronica-Scalamandrè: ormai nessuno, cittadino o amministratore, riflette sul fatto più importante ... vale a dire che il territorio costiero è ormai diventato un instabile ed esiguo fazzoletto di sabbia iperurbanizzato, conteso tra il mare e la terra, governato da uomini inopportuni a cui è precluso ogni barlume di saggezza!


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